Merkel e la manutenzione dell’Europa Dalle urne tedesche di domenica esce rafforzata un’idea, più ancora che un partito o una persona. L’idea è quella che la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha forgiato nel corso della passata legislatura, non appena scoppiata l’eurocrisi: lo sconquasso europeo è dovuto a una crisi del debito, in particolare del debito pubblico, cui si può porre rimedio risparmiando e approvando riforme di struttura. Soltanto a queste condizioni è possibile per uno stato ottenere un temporaneo aiuto finanziario. Chi non è d’accordo è fuori. La versione merkeliana della solidarietà europea è piaciuta ai tedeschi, i quali l’hanno sostenuta nelle urne. Lo Prete L’Euroflop socialdemocratico, da Berlino in giù, visto dai politologi Giovanni Boggero 23 SET 2013
Insulti da Bundestag: "Sei una Fiat Punto!" Volano parole grosse al Parlamento tedesco Giovanni Boggero 03 SET 2013
Tassi elettorali Ma chi l’ha detto che i bassi tassi di interesse sui titoli di stato siano da benedire come manna dal cielo? In Germania il dibattito esplode a un mese dalle elezioni federali e sembra avere come bersaglio ultimo la Banca centrale europea, guidata da Mario Draghi. L’altro ieri è stato il ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, a riaccenderlo, parlando a un comizio del suo partito, la Cdu che secondo l’ultimo sondaggio Forsa di ieri è salito al 41 per cento dei consensi, con i socialdemocratici al 22 per cento (i minimi dal 2009). Giovanni Boggero 22 AGO 2013
Germania benigna Perché media e analisti tedeschi ora si felicitano per la “ripresina” italiana La recessione è finita. Dopo l’annuncio ottimistico del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e dopo che ieri il Senato ha approvato il decreto del Fare contenente misure sviluppiste che adesso torneranno alla Camera per l’approvazione finale, anche in Germania si moltiplicano le voci che spargono ottimismo sul futuro della nostra economia. E’ in particolare il quotidiano conservatore Welt, nell’edizione di martedì scorso, a riprendere quei segnali positivi che lasciano ipotizzare che l’Italia si stia per lasciare la crisi alle spalle. Giovanni Boggero 08 AGO 2013
A Cipro il “generale agosto” tiene lontano l’incubo del fallimento. E dopo? A distanza di quasi cinque mesi dall’accordo raggiunto con l’Unione europea e con il Fondo monetario internazionale per sistemare i conti pubblici e ristrutturare il sistema bancario, a Cipro regna un clima di calma apparente. Le frotte di turisti che quotidianamente si riversano sulle spiagge della terza isola del Mediterraneo paiono averne temporaneamente anestetizzato il declino. Luoghi di villeggiatura come Protaras e Agia Napa brulicano di russi, inglesi e scandinavi. Per le strade nessuna traccia di scioperi o proteste. Niente a che fare con le sommosse greche lungamente trasmesse dai canali televisivi occidentali Giovanni Boggero 07 AGO 2013
No all’euro con “l’assicurazione casco”. Tesi merkeliane anti Draghi Ieri era il welfare, oggi è il sistema bancario e la domanda aggregata. Lo stato moderno vuole garantire ogni cosa, senza lasciare nulla al caso e rischiando così esso stesso di fallire. E’ la mentalità dell’“assicurazione pubblica”, come la chiama Ludger Schuknecht, capo economista del ministero delle Finanze di Berlino, che lunedì sarà ospite dell’Istituto Bruno Leoni a Firenze per la “Lectio Minghetti”. Il discorso di Schuknecht, che il Foglio ha letto, lambirà (in maniera critica) anche le attuali scelte della Banca centrale europea, partendo da un assunto: se in Europa siamo in crisi e i nostri debiti pubblici sono alle corde è perché gli stati si sono accollati troppi rischi. Giovanni Boggero 15 GIU 2013
Parla l’avvocato che Draghi schiera per parare i colpi dei tedeschi Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, è ben consapevole dell’offensiva tedesca in corso per smontare un pezzo importante della strategia di politica monetaria dell’Eurotower. Ma due giorni fa, parlando davanti ai giornalisti, si è detto fiducioso che il Tribunale costituzionale di Karlsruhe “analizzerà con attenzione, equanimità e competenza” il ricorso sostenuto dalla Bundesbank contro l’Omt (Outright monetary transactions), il piano di acquisti illimitati di Bond statali dei paesi membri. Un piano, l’Omt, che il banchiere italiano giudica “probabilmente la misura di maggiore successo dei tempi recenti”. Ferrara Passa per l'euro un'agenda non minimalista per il governo Letta - Lo Prete Merkel già gioca a braccio di ferro - Minacciare Berlino, poi uscire davvero. Per Bootle è “l’idea più ragionevole” Giovanni Boggero 10 GIU 2013
Resistenza a Berlino A quattro mesi dalle elezioni federali tedesche, il governo cristiano-liberale di Angela Merkel figura ancora – nei principali giornali internazionali e nelle riflessioni di numerosi economisti di tutto il mondo, soprattutto anglosassoni – come il principale ostacolo all’ammorbidimento delle politiche di austerità negli stati membri entrati in recessione. Ieri Carlo Cottarelli, direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo monetario internazionale, ha detto che “l’Italia ha già completato il grosso dell’aggiustamento di bilancio, insieme alla Germania”. Tuttavia nel paese guida dell’Eurozona le crepe nel fronte politico-intellettuale che sostiene il risanamento incondizionato dei conti pubblici sono molto meno visibili. Giovanni Boggero 14 MAG 2013
Retromarce a Berlino Merkel scopre nel governo i franchi tiratori dell’euro In Germania si fanno sentire sempre più forti le voci – anche d’establishment – che preferirebbero tornare agli anni Novanta, quando l’euro non c’era ancora. Una di queste voci è quella del cinquantunenne Kai Konrad, economista e dal 2011 presidente del consiglio degli esperti al ministero delle Finanze di Berlino. In un’intervista pubblicata questa settimana dal quotidiano conservatore Welt, Konrad ha chiarito di non credere più nel progetto di una moneta unica. Un progetto che, visti i rapporti sempre più tesi tra centro e periferia, sarebbe destinato al fallimento entro cinque anni. “Un ritorno ai principi di Maastricht, come si è tentato di fare fin qui, non darà alcun risultato. Giovanni Boggero 26 APR 2013
Peggio che l’austerity Patrimoniale per tutti. Il nuovo tormentone tedesco per “salvarci” “Anche i ricchi piangano!”, il celebre slogan coniato da Rifondazione comunista ai tempi del governo Prodi, pare oggi aver fortuna anche tra autorevoli esponenti dell’establishment politico-economico tedesco. La soluzione adottata per la crisi a Cipro, da un lato, e lo studio della Banca centrale europea sulla ricchezza privata negli stati dell’Eurozona, dall’altro, sembrano rappresentare una base sufficiente perché la prospettiva di prelievi forzosi e imposte patrimoniali si materializzi anche in altri paesi in difficoltà. Dopo l’invito all’Italia del capo economista di Commerzbank, Jörg Krämer, a introdurre una imposta patrimoniale sulle attività finanziarie private fissando un’aliquota al 15 per cento, ora è la volta di due esponenti del consiglio dei cosiddetti cinque saggi, l’organo consultivo del governo tedesco per gli affari economici. Giovanni Boggero 16 APR 2013