Arrivano a Cannes i miracoli di Mel Gibson e i lamenti di Kim Ki-Duk Una fiaba fatta e finita, solo il finlandese poteva riuscirci. Un eroe che di cognome fa Marx, un trovatello, gli aiutanti, le prove da superare. Ambientata a Le Havre, che sostituisce Lille nella geografia delle città dove piove sui disoccupati: il porto e i clandestini sono il valore aggiunto narrativo. Monsieur Marx fa il lustrascarpe, non il massimo in tempi di Nike. Mariarosa Mancuso 18 MAG 2011
L’albero della vita, un film muto e quella cosa mai successa a Cannes C’è uno splendido film nascosto dentro “The Tree of Life”. E’ la storia di una famiglia texana, nei magnifici anni Cinquanta in cui i bambini rincorrevano il furgoncino del Ddt e giocavano con la nuvola di veleno. E’ la storia di un padre insopportabile che si fa chiamare Sir (Brad Pitt, mai tanto bravo); di una madre che sveglia i figli con i cubetti di ghiaccio fabbricati dal frigorifero bombato; del fratello maggiore che odia il minore e ha un Edipo grande così. Mariarosa Mancuso 17 MAG 2011
Pop corn à la Croisette L'inoffensivo Moretti e la pattuglia femminile di Cannes “ Habemus palmam” ha commentato Bernardo Bertolucci ricevendo la Palma d’oro alla carriera. “À la recherche du Pape perdu”, titola la Reuters riferendo la conferenza stampa di Nanni Moretti, giornalisticamente poco ghiotta per almeno due motivi. Primo, il regista ha negato qualsiasi riferimento all’attualità politica, culturale, o televisiva italiana. Secondo, ha trattato la chiesa e i cardinali in conclave con indubitabile simpatia. Anche Première attendeva che l’ateo dichiarato Moretti sparasse a pallettoni sul Vaticano. Mariarosa Mancuso 13 MAG 2011
Personaggi azzeccati, una favola e un film su Petrucciani La rivincita della buona maestra televisione (copyright Aldo Grasso) sul mediocre cinema d’autore. “Polisse” sta per “Police”, scritto come lo sbagliano gli immigrati che con l’ortografia francese se la cavano male. Potrebbe essere una bella serie poliziottesca, protagonista la brigata che si occupa dei minori: ragazzini da mandare al riformatorio, da strappare ai genitori zingari, da sottrarre ai genitori e ai nonni pedofili, da sistemare in case protette perché la madre dorme per strada. Mariarosa Mancuso 13 MAG 2011
Mariarosa Mancuso a Cannes 2011 Film sofisticati nella forma e spaventosi nella sostanza (e un po’ di nudo) Prendete la ragazzina con le trecce di “Orphan”. Aggiungete il ragazzino diabolico di “Joshua”. Ci sta bene anche la scolaretta con le trecce di “Il giglio nero”. Aggiungete i pannolini portati fino a un’età molto avanzata, l’abitudine a spiaccicare i panini con la marmellata sulla moquette, una passione per il tiro con l’arco (i genitori, in questo caso, avrebbero dovuto pensare a sport meno violenti). Leggi il festival di Cannes raccontato da Mariarosa Mancuso Mariarosa Mancuso 12 MAG 2011
Scetticismo a Cannes Su una cosa Woody Allen non ha mai avuto illusioni. Il valore dell’Arte non si misura dai tormenti dell’Artista. Serve più il lavoro artigianale, se non impiegatizio, e contano circostanze ingovernabili come il talento, la fortuna, la cocciutaggine, la dispettosità. Lui dal 1971 gira puntualmente un film all’anno, che abbia o no idee: si mette a tavolino, scrive pagina 1 scena prima, alla fine qualcosa viene fuori. Leggi tutte le recensioni su Cinema Mancuso Mariarosa Mancuso 12 MAG 2011