Tutta la vanità degli epitaffi Il testamento (diceva William Hazlitt) è l’ultima occasione che ognuno di noi ha di dimostrare la propria perfidia, e solitamente ne fa buon uso. La lettura di “Meglio qui che in riunione” – volumetto dove 250 italiani noti e ignoti scrivono da sé quel che vorrebbero leggere sulla propria tomba (a cura di Eugenio Alberti Schatz e Marco Vaglieri, Rizzoli) – invita alla parafrasi. Mariarosa Mancuso 23 DIC 2009