E ora come si vota? C’è chi è stato sette anni in Tibet e chi da sette anni è vissuto e vive nell’incostituzionalità. C’è chi dalla lontananza (da casa) è tornato e chi nella lontananza (dal diritto) s’è ritrovato. Quando mercoledì 4 dicembre alle 18 arriva la notizia che la Corte costituzionale ha bocciato il Porcellum la reazione tra i Palazzi è un mix caldo/freddo che nasconde il generale smarrimento intabarrato nel cappotto del generale inverno. Angelino Alfano commenta da Bruxelles: “Mi pare un’ottima decisione”, ma sembra non aver colto in pieno cosa sta per succedere. Mario Sechi 07 DIC 2013
Ristrette intese E’ la settimana rosso-nera: espulsione di Berlusconi dal Senato, uscita roboante di Galliani dal Milan. Altro che “clamoroso al Cibali”, succede di tutto e c’è pure un governo che per ventiquattr’ore accarezza l’idea di perdere un pezzo e non andare a chiedere la fiducia alle Camere. Il Cavaliere esce dal Senato mercoledì 27 novembre, ma pare che al Pd la defenestrazione non basti. Mario Sechi 02 DIC 2013
Se Checco Zalone è berlusconiano, Renzi è Fonzie o l’ispettore Callaghan? Happy days, sono giorni felici per la settimana politica italiana: un paio di scissioni, congressi da ring, Renzi di qua e Renzie di là, parole parole parole che neanche Mina e Alberto Lupo dei bei tempi andati saprebbero interpretare, pur con quell’incipit da racconto Harmony: “Cara, cosa mi succede stasera, ti guardo ed è come la prima volta”. Risponde il paroliere, Renzi: “Vivacchiare non serve a nulla e a nessuno” (16 novembre, dal sabato facebucchista). Mario Sechi 25 NOV 2013
Morte per acqua “Tutto a posto?”. “… sì, tranquillo, qui è a posto, altrove piove l’inferno”. Clic. Anche quando sei uomo e non più bambino e il cielo piange e lancia saette, la mamma ti rassicura e fa niente se “babbo sta controllando i pozzi in cortile, tirano bene” e “a Uras hanno bisogno d’aiuto”. A Cabras l’acqua è sempre stata vita e morte, siamo abituati a darle del lei e mai del tu, a diffidarne, a lasciare che si sfoghi, ma lontano da noi. Il primo cadavere della mia vita lo vidi che ero bambino, un pescatore dello Stagno, affogato in una notte fradicia e tempestosa insieme a un compagno. Non l’ho mai dimenticato. Pompili “Perché quel ponte è crollato?”. Il mostro burocratico che uccide in Sardegna - Editoriale L'Italia alluvionata Mario Sechi 20 NOV 2013
Se la ripresa c’è, non si vede. La guerra ornitologica nel Pdl, quella sì La ripresa è a portata di mano, lo dice Letta. E’ il 13 novembre, un olimpico mercoledì romano, il premier parla al consiglio nazionale del Coni. Vicino a Enrico c’è l’aitante presidente della sportiva istituzione, Giovanni Malagò, che squadra l’abito grisé del presidente del Consiglio. Il pragmatico Malagò studia per il futuro, sogna le Olimpiadi a Roma, Letta assicura che si può sognare perché la ripresa c’è, la ripresa è là, la ripresa non mancherà, la ripresa è alla nostra portata. Non ci sono dubbi, è la settimana della ripresa. Mario Sechi 18 NOV 2013
Cancellieri, Letta e le molte palle settimanali (ma guai a rimangiarsele) Contrappasso. Trascorri l’infanzia a fantasticare sulle lame rotanti di Goldrake e ti ritrovi nella maturità a commentare le “balle d’acciaio” di Enrico Letta (intervista del premier all’Irish Times del 7 novembre, giovedì). E’ la politica degli attributi auto-attribuiti e prendiamo nota diligentemente sul taccuino. Il giorno dopo, Enrico legge i giornali che lo canzonano sul riferimento al sotto-metallico e corregge la vicenda metallica: “Sulle note vicende dell’acciaio ho letto profluvi di articoli su cosa avrei voluto dire per una frase che non ho mai detto”. Un incidente di traduzione? Ma in inglese balls are balls, le palle sono palle. Mario Sechi 09 NOV 2013
Il diavolo sia con noi Il Diavolo non è un omissis, il Diavolo suda, sussurra e sta in mezzo a noi. E non lo dico io. Lo dice Papa Francesco che – a differenza di un mio amico: “Non ho paura della morte, ma del diavolo. Tremo solo a citarne il nome” – lo chiama per nome, in maiuscolo, e mai e poi mai ne fa un eufemismo, un simbolo, una nevrosi da esorcizzare nella notte di Halloween. Anche i preti non ne parlano volentieri ma Papa Francesco sì, e questo è un fatto che apre un abisso di problemi. Celebrando la messa a Santa Marta, l’11 ottobre scorso, il Papa ha ricordato che “la presenza del Demonio è nella prima pagina della Bibbia e la Bibbia finisce anche con la presenza del Demonio, con la vittoria di Dio sul Demonio”. Leggi anche Di Michele Fate la carità Mario Sechi 03 NOV 2013
Match point Segreto. Palese. Segreto. Palese. Smash. Game. Set. Match. Vince Palese. Non è Wimbledon, ma il grande slam della decadenza di Berlusconi dal Senato è qualcosa che somiglia molto a una partita a tennis. Solo che il giudice di sedia sembra non conoscere le regole e ogni volta che il Cav. fa ace la palla viene dichiarata fuori. Sette giorni sull’erba decadente sono lunghi, ma la cronaca è ricca di scambi epici. Si comincia sabato 26 ottobre a disquisire sul calendario dei lavori che diventa dei livori quando la democratica Anna Finocchiaro avverte tutti: “Voglio escludere ci sia stato un traccheggio per spostare tutto fino al 29”. Mario Sechi 02 NOV 2013
Napolitano, il Cav. e l’arte renziana del bipolarismo in bicicletta Coppi e Bartali. Napolitano e Renzi. Eccolo, il plot della settimana: la chiave del nostro pentagramma, l’inizio di una sfida a corto raggio sulle larghe intese del presidente e le larghe pretese del sindaco. Giorgio e Matteo, il migliorista e il peggiorista, il vecchio e il giovane, -ismo e post di una sinistra sempre in cerca d’autore. Resteranno in piedi entrambi, domani, ma ammaccati da una battaglia che lo sventurato Renzi ha cominciato nel nome di un congresso già scritto e una premiership tutta da scrivere. Mario Sechi 26 OTT 2013
La settimana del Convocato (non è Balotelli, ma lo trattano peggio) E’ la settimana del convocato. E non parliamo di Cesare Prandelli che chiama Mario Balotelli. No, si tratta della Corte d’assise di Palermo che ha ammesso la richiesta dei pm che vogliono la testimonianza di Giorgio Napolitano al processo mafia-stato. La notizia arriva giovedì 17 ottobre e in un paese normale diventerebbe il fatto numero uno in agenda, si aprirebbe una pubblica discussione sull’autonomia della politica e i limiti del potere giudiziario. E invece, a eccezione del Foglio, nessuno stormir di fronda, tutto regolare. In fondo, l’eccezione di Napolitano non fa che confermare quel che due giorni prima (martedì 15 ottobre) è consuetudine per Berlusconi: il Senato discute sul voto palese al posto del regolamentare voto segreto sulla decadenza. Mario Sechi 21 OTT 2013