Il personalismo di Cartes, la risposta paraguayana al caudillismo in stile Chavez Il cittadino paraguayano Horacio Cartes, 56 anni, confessa che in vita sua ha votato per la prima volta solo domenica. In compenso, ha votato per sé stesso, ed è diventato Presidente. Un Presidente che, dopo la breve parentesi del liberale Federico Franco, rompe radicalmente rispetto al vescovo di sinistra Fernando Lugo, eletto nel 2008 e destituito l’anno scorso. Cartes, infatti, non solo è targato a destra, ma è anche un multimilionario. E’ infatti il proprietario della Banca Amambay e di una holding di 25 imprese che dà lavoro a 3500 persone e da cui gran parte dei suoi concittadini deve in un modo o nell’altro passare. Maurizio Stefanini 22 APR 2013
L'elezione dell'argentino Bergoglio Come un gol all'ultimo minuto contro il Brasile “In questo Paese tanto calcistico, l’elezione dell’argentino Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa è stata percepita come se fosse stato un gol all’ultimo minuto che avesse fatto vincere all’Argentina la finale di un mondiale contro il Brasile”. Buona la metafora con cui “La Nación” di Buenos Aires ha descritto il primissimo sentimento provato dai brasiliani nei confronti di Papa Francesco, salvo poi aver chiarito che “sebbene delusi, in Brasile hanno salutato il Papa argentino” . Ma l’Argentina non è meno calcistica e in effetti solo a un giornalista argentino poteva venire in mente di descrivere in quel modo lo scontro tra i due grandi Paesi sudamericani al Conclave. Maurizio Stefanini 14 MAR 2013
Bigino di ufologia casaleggiana per capire cosa vogliono fare gli “alieni” della democrazia L’8 gennaio 1959 all’Avana, a una settimana esatta dalla fuga del dittatore Batista, mentre ventimila persone ascoltavano il suo discorso, due colombe volteggiarono all’improvviso su Fidel Castro, per poi posarsi l’una sul podio e l’altra su una sua spalla. “Obatalá! Obatalá!”, gridò la folla. Obatalá è l’orisha, il semidio, della Santeria: paragonato a Gesù Cristo, oltre che a san Giuseppe e a Nostra Signora della Misericordia, il cui simbolo sono le colombe. Il 7 febbraio del 2013 invece, per prestar fede a un video molto cliccato su YouTube, invece delle colombe regolamentari sarebbe stato un Ufo a sfrecciare sopra la testa di Beppe Grillo, che stava sbraitando a un comizio. Maurizio Stefanini 07 MAR 2013
Il suo vice: "E' stato avvelenato" L'ultimo caudillo “Alle 4,25 della sera”, le 21,55 italiane, “è morto il comandante presidente Hugo Rafael Chávez Frías”, ha annunciato alle 23 italiane di martedì 5 marzo 2013 il vicepresidente venezuelano Nicolás Maduro. Dopo aver a lungo minimizzato e negato la situazione, ancora venerdì lo stesso Maduro aveva detto di “smetterla con le speculazioni” e sabato che “stava prendendo il suo tempo per recuperarsi”, dopo che domenica l’opposizione era scesa in piazza a chiedere “la verità su Chávez” il fatto che la situazione fosse alla fine lo si era capito nella mattinata di lunedì. Leggi Il socialismo di Chavez, in un grafico Maurizio Stefanini 06 MAR 2013
L’Aula sorda e grigia di Grillo non è un posto per giornalisti “Giornali, macchine della merda”. “La prima cosa che faremo è tagliare le sovvenzioni ai giornali”. “Giornalisti collusi e vergognosi”. Eccetera. In effetti Beppe Grillo aveva qualche problema coi giornalisti fin da quando faceva il comico, anche se appunto la buttava sul comico. “Io li ho visti, li ho visti anche sotto il busto, fino alle ginocchia e ai piedi. E vi assicuro che sono umani, sono proprio come noi”, diceva appunto dal palco di Sanremo nel 1978 sui mezzibusti della Rai. Maurizio Stefanini 26 FEB 2013
Oscar e Zecchino, così il Foglio fece lo scoop più farlocco del XXI secolo L’ho fatta io l’intervista in cui Oscar Giannino raccontava della sua partecipazione allo “Zecchino d’Oro”: 12 novembre 2009, pubblicata sul Foglio.it alle ore 11,10. “Ho cantato anche io con il Mago Zurlì. Quel programma mi fece capire che non ero destinato a lavorare in Fiat”, diceva Giannino. Io, Maurizio Stefanini, faccio il giornalista da 25 anni; ho scritto sette libri e ne ho tradotti altri due; ho una rubrica su Limes on line su temi geopolitici; ho una laurea alla Luiss con 110 e lode (dimostrabile con relativo diploma); ma corro ora il rischio di passare alla storia solo per Giannino allo Zecchino. Maurizio Stefanini 23 FEB 2013
Quella riforma dei partiti che ben s’attaglia solo all’ultimo partito rimasto In che consiste la “legge sui partiti” che Pier Luigi Bersani insiste a promettere in questa campagna elettorale come una delle priorità del nuovo governo? Un anno fa, al tempo del caso Lusi, il segretario del Pd, allora d’accordo con il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, si soffermava sul finanziamento pubblico: “C’è un problema di sistema: non può esistere che un partito prenda il finanziamento senza una certificazione dei bilanci e senza meccanismi di trasparenza e di partecipazione”. Leggi Nel cassetto del Pd c’è già una legge per il berlusconicidio perfetto di Salvatore Merlo - Leggi l'editoriale Nichi Vendola, come Giannino, ha detto una bugia. Ma lui non si dimette - Leggi Il matto Oscar “Gianninov” e il vecchio tema liberale della pazzia di Guido Vitiello Maurizio Stefanini 22 FEB 2013
L'identità italiana che si costruisce a tavola Ogni tanto si sente ripetere che sono gli spaghetti la vera icona dell’unità nazionale italiana. Altri dicono invece che proprio l’accentuato localismo della nostra gastronomia testimonia della sua sostanziale disunità. Appunto attorno a questo problema si costruisce “Verso il 2015. Culturacibo. Un’identità italiana”: mostra in corso al Vittoriano dal 13 febbraio al 7 aprile, che si propone di preparare i visitatori a “Milano 2015 Nutrire il pianeta Energia per la vita”, in programma per l’Expo 2015. Maurizio Stefanini 14 FEB 2013
Arthur Wharton e una storia d'integrazione iniziata centoventi anni fa Da Alex Oxlade-Chamberlain a Ashley Young passando per Ashley Cole, Jermain Defoe o Balotelli, almeno il 25 per cento dei calciatori della Premier League inglese sono oggi neri. Dal lontano 1982, anno dell’exploit mondiale del Camerun, l’Africa è considerata la terra del calcio del futuro, anche se al primo mondiale in casa (Sudafrica 2010) ha un po’ deluso. D’altra parte già nel 1966 un africano fu la stella del mondiale, anche se il mozambicano Eusebio allora era schierato con la nazionale portoghese. E d’altra parte il calciatore più grande di tutti i tempi è dai più considerato il nero brasiliano Pelè. Ma il primo fu Arthur Wharton. Maurizio Stefanini 15 GEN 2013
Isolati sempre, disconnessi mai “Sant’Elena, piccola isola”, scrisse nel 1788 il povero studente Napoleone Bonaparte in un quaderno di geografia. “Sant’Elena, in posizione salubre e isolata”, spiegò il governo inglese nel documento con cui nel 1815 comunicò all’imperatore prigioniero il suo luogo d’esilio. “Non è un soggiorno piacevole”, commentò lo stesso Napoleone il 9 agosto 1815, quando dal vascello Northumberland vide per la prima volta quelle scogliere frastagliate, irte di canne e coronate da enormi cactus. A 198 anni da quello sbarco, può indurre a qualche riflessione sul mondo di oggi sapere che gli abitanti di quello che resta uno dei luoghi più isolati del mondo hanno provato ad opporsi alla costruzione di un aeroporto protestando però per avere un collegamento efficiente a Internet. Maurizio Stefanini 04 GEN 2013