Quando il 24 aprile del 2005, nell’omelia che aprì il pontificato, Benedetto XVI disse che il suo compito, e insieme quello della chiesa, era di “condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il figlio di Dio”, probabilmente già pensava che sarebbe arrivato fin qui. Dove? Alla decisione di scrivere un’enciclica sulla fede, la sua quarta, la terza dedicata alle virtù riguardanti Dio, appunto le virtù teologali.
Paolo Rodari