Logica del tempo breve Il leale passo indietro di Napolitano, uomo solo obbligato al comando Giorgio Napolitano era chiamato a una sfida non facile, quella di pronunciare, unico tra i presidenti italiani, l’ottavo discorso di fine anno, che alcuni, a cominciare da Beppe Grillo, avevano annunciato di voler sabotare. Quell’invito esasperato è caduto nel nulla, e va forse considerato tra le ragioni che hanno accresciuto la curiosità degli italiani per le parole del presidente, che infatti hanno ascoltato in un numero sensibilmente superiore a quello dell’anno scorso. Discorso fisso. Che cosa avrebbe dovuto dire Re Giorgio secondo Maurizio Milani Sergio Soave 01 GEN 2014
Vogliamo un ultimo capolavoro L’insistenza di Giorgio Napolitano nel voler tenere in piedi una legislatura nata sghemba e che non trova un equilibrio ragionevole si sta trasformando in ostinazione. La differenza tra un disegno politico perseguito con decisione e persino con qualche forzatura e un’azione dettata da una volontà di prevalere a dispetto di tutto e di tutti sta nel rispetto del principio di realtà, che è stato il pregio fondamentale della personalità di Napolitano e che sembra svanire progressivamente in queste ultime settimane. Giuli Presto (e bene) a votare. Parla Macaluso Sergio Soave 12 DIC 2013
Il vero errore di Giorgio Napolitano Giorgio Napolitano ha replicato con un testo freddo tutto infarcito di richiami a regole e procedure all’appello accorato di Silvio Berlusconi, che gli chiedeva di compiere unilateralmente un atto di clemenza che mettesse riparo a quella che il leader del centrodestra considera una manomissione delle regole democratiche da parte dell’ordine giudiziario. Forse ormai era tardi per correggere un atteggiamento assunto dal Quirinale da qualche tempo su questa e su altre vicende, in cui si è espresso lo strapotere giudiziario, arrivato a lambire lo stesso Quirinale con le insinuazioni a carico del consigliere giuridico di Napolitano, il cui cuore com’è noto non ha retto all’aggressione. Sergio Soave 26 NOV 2013
Il Cav., il video e l’unico senso possibile del ritorno di Forza Italia E’ facile immaginare il sarcasmo che sarà dedicato dai numerosi antipatizzanti all’annuncio della rifondazione di Forza Italia da parte di Silvio Berlusconi, in un momento drammatico della sua vicenda umana e politica. In effetti raramente i tentativi di rilancio di formazioni politiche del passato sono riusciti. Dal caso tragico del fascismo repubblicano, a quello quasi comico della rifondazione comunista, senza dimenticare il ritorno tutto sommato poco esaltante dei cattolici democratici alla sigla sturziana del Partito popolare, le riesumazioni delle sigle “originarie” dopo una sconfitta o una crisi bruciante non hanno dato quasi mai gli esiti sperati. Merlo Il conte di Montecristo promette di tenerci ancora compagnia Sergio Soave 19 SET 2013
C’è 8 settembre e 8 settembre Tutti i capi dello stato italiani hanno sempre avuto presente la minaccia per l’unità nazionale rappresentata dalle contrapposizioni politiche estreme, che ha come data simbolica quella dell’8 settembre del 1943. All’avvicinarsi del settantesimo anniversario di quella giornata nefasta, in cui le istituzioni non seppero reagire a una situazione terribilmente critica e mancarono al loro dovere di fornire indicazioni ai cittadini, Giorgio Napolitano ha rivolto un drammatico appello alla responsabilità per evitare all’Italia una situazione di caos e di instabilità. Sergio Soave 07 SET 2013
L’ipocrisia della sinistra manettara che fischietta di fronte alla lezione pacificatrice di Napolitano Nella faziosità della campagna di Repubblica per la decadenza di Silvio Berlusconi, nonostante o forse proprio perché metterebbe probabilmente fine all’esperienza del governo di pacificazione presieduto da Enrico Letta non c’è solo la reiterazione pavloviana di uno spirito manettaro. L’ostilità nei confronti di Berlusconi è scontata, l’incomprensione per il valore politico dell’operazione politica messa in atto tre mesi fa da Giorgio Napolitano, invece, contraddice una lunga consuetudine di apprezzamento per l’equilibrio e l’autorevolezza del capo dello stato. Sergio Soave 27 AGO 2013
Letta, il leader riluttante Enrico Letta, per statura politica, ruolo istituzionale e dati anagrafici, è oggettivamente destinato a costituire l’alternativa a Matteo Renzi nella futura guida dell’area di centrosinistra. Questo, che è un dato di fatto – anche se oggi non appare di attualità visto che la prospettiva immediata è quella di una segreteria Renzi accanto al governo Letta – rende particolarmente interessante analizzare le intenzioni programmatiche del premier, riassunte nell’intervista che conclude un suo libro biografico, redatto da Federico Fantozzi e Roberto Brunelli, e pubblicata ieri per ampi stralci dall’Unità. Leggi anche Brambilla S’avanza l’idea delle “larghe intese” per le partecipate di stato Sergio Soave 21 GIU 2013
#eleggiamocelonoi. Non è più tabù Il grande tabù dell’antico “arco costituzionale”, la modifica della forma di governo in senso presidenziale, si ripropone oggi con una forza nuova, derivata dall’evidente inceppamento dei meccanismi istituzionali vigenti. Anche in passato l’ipotesi di un assetto presidenziale è stata presente, sostenuta da forti individualità poi isolate, da Piero Calamandrei all’azionista Leo Valiani al leader repubblicano Randolfo Pacciardi, cui non sono bastate le benemerenze ottenute nell’eroica partecipazione alla lotta antifascista in Spagna e in Italia per sottrarsi all’accusa di sovversione antidemocratica proprio per la sua convinzione presidenzialista. Sergio Soave 04 GIU 2013
Biografia politica di Giorgio Napolitano / 4 Italia patria europea Come abbiamo già ricordato, Giorgio Napolitano ha, ancora recentemente, invitato i principali partiti italiani ad assumere una configurazione compatibile con le grandi famiglie politiche europee, anche allo scopo di contrastare la deriva “populista” che produce pulsioni antieuropee. E’ il Leitmotiv del montismo cresciuto all’ombra del Quirinale e della crisi. Sergio Soave 15 GEN 2013