Milano, i rottamatori della finanza “Indegno”: l’aggettivo più forte l’ha pronunciato Giovanni Bazoli, ottant’anni il 18 dicembre, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, ultimo sacerdote supremo della finanza italiana. “Oggi si usa un termine indegno, rottamare i vecchi”, ha detto il 21 ottobre durante un convegno a Padova promosso dalla Fondazione Immacolata Concezione. Il banchiere parlava in generale, però tutti hanno capito l’antifona. A voler mandare ai giardinetti non solo i vecchi, ma lo stesso Bazoli, è uno degli alfieri di questa sollevazione generazionale. Leggi Roma, la finanza che rottama politici Stefano Cingolani 24 OTT 2012
Oltre i saldi contabili Da Monti a Mediobanca, ora fanno breccia le tesi (poco austere) del Fmi Domani e dopodomani il Consiglio europeo metterà al centro il divario di competitività tra i diversi membri della Ue, perché questo, ha detto ieri Angela Merkel, è il cuore della crisi attuale, anche di quella che colpisce l’euro. Dunque, la cancelliera non accoglie l’invito del Fondo monetario internazionale? Piuttosto, trasforma la politica della domanda in politica dell’offerta da parte dei paesi in maggiore difficoltà come Spagna e Italia. Stefano Cingolani 17 OTT 2012
Quanta retorica inutile sui “colpi” e le “accette” sulla Sanità E va bene che la Repubblica è tutta una iperbole, ma ieri il vicedirettore Massimo Giannini ha superato i suoi maestri: “L’Italia ha ormai imboccato un sentiero che porta alla Grecia e non a Berlino”; “con questi interventi selettivi al contrario, la spending review assume i contorni dell’accanimento terapeutico”. Di che sta parlando? Di una manovra da 11,6 miliardi di euro su un prodotto lordo di mille e 600 miliardi e una spesa pubblica al netto degli interessi pari a 653 miliardi. Stefano Cingolani 14 OTT 2012
Quello che il governo dovrebbe dire al Marchionne di turno Quando il gran cattivo della storia, Sergio Marchionne, l’ex “manager socialdemocratico” diventato più vallettiano di Valletta, più romitiano di Romiti (che del resto non smette di bacchettarlo “da sinistra”), chiamerà finalmente Elsa Fornero in trepidante attesa accanto al telefono o parlerà con Corrado Passera, che cosa potranno dirgli i ministri? Possono tirarlo per la giacca, ma sono in grado di fermarlo? Certo, potrebbero mettere sul tavolo la cassa integrazione straordinaria e accompagnare così la ristrutturazione, come propongono dalle colonne dei grandi giornali autorevolissimi commentatori. Stefano Cingolani 18 SET 2012
Così la politica monetaria si è trasformata in politica tout court Stupiteci con effetti speciali. Alle Banche centrali in questi cinque anni è stato chiesto di fare anche l’impossibile per tirarci fuori dai guai. Ci sono riuscite solo in parte. La Federal reserve americana ha abbassato a zero i tassi di interesse, ha salvato banche e assicurazioni, ha acquistato titoli per migliaia di miliardi. Ieri ha lanciato una terza tranche di Quantitative easing, o allentamento monetario, annunciando che comprerà ogni mese altri 40 miliardi di dollari in obbligazioni e manterrà i tassi vicino a zero fino a metà 2015, nella speranza di far ripartire un mercato del lavoro che continua a mandare segnali negativi Stefano Cingolani 14 SET 2012
Tattica, politica e idealismo dietro la “conversione” di Angela Il giorno dopo il piano della Banca centrale europea, il fumo mediatico copre la Germania. “Un assegno in bianco” titola la Bild, il tabloid del gruppo Springer, dall’alto delle sue cinque milioni di copie. Die Welt, il quotidiano istituzionale dello stesso editore, s’interroga sul “bazooka di Draghi” e la Frankfurter Allgemeine Zeitung, considerata la voce della Bundesbank, chiede alla Corte costituzionale di respingere, nella riunione di mercoledì prossimo, il Meccanismo salva stati (Esm). Colpisce in modo particolare l’atteggiamento della Süddeutsche Zeitung: “Draghi finirà per spingere i tedeschi sulle barricate”, scrive. E’ vero che il quotidiano vende soprattutto in Baviera, regno della Csu (il Partito cristiano sociale), ma è sempre stato vicino alle posizioni della socialdemocrazia storicamente forte a Monaco. Leggi Un Draghi inedito: non sottovalutate le Banche centrali nella storia dell’euro di Marco Valerio Lo Prete - Leggi L'Europa è solo una moneta Stefano Cingolani 08 SET 2012
Mappa ragionata CRISI VERE E CRISI ARTEFATTE Centocinquanta “tavoli”. O forse di più. Tanti, innumerevoli sono i dossier depositati ai ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro. E durante il fine settimana sono diventati i titoli di testa dei tg, mentre i quotidiani hanno dedicato loro pagine ricche di foto, grafici, tabelle. Storie drammatiche. Ma siamo sicuri che se ne parli in modo serio? L'editoriale / 1 Con il Sulcis (o giù di lì) - L'editoriale / 2 Allarmismi commerciali Stefano Cingolani 04 SET 2012
Le vere munizioni anti Armageddon Non è successo. L’armageddon d’agosto è rinviato. E i menagramo d’ogni latitudine adesso scelgono settembre come mese della verità. Il 6 si riunisce il consiglio della Bce, il 12 l’Alta corte tedesca deve decidere sul sistema salva stati, poi ci saranno i rituali incontri del Fondo monetario. Sarà, ma finora (è d’obbligo mettere le mani avanti) l’attacco finale al debito italiano e spagnolo non c’è stato. Come mai? Hanno creduto più a Mario Draghi presidente della Bce che a Jens Weidmann, presidente della Bundesbank. Leggi Bollettino della crisi Stefano Cingolani 24 AGO 2012
Fare Cuccia senza essere Cuccia E’ possibile fare il mestiere di Enrico Cuccia senza essere Cuccia? La domanda è d’obbligo leggendo gli sviluppi dell’ultimo (in ordine di tempo) feuilleton su Mediobanca e il club dei vecchi amici (tra i quali spicca Salvatore Ligresti). La risposta è facile: no. Più difficile, invece, risolvere il dilemma sul futuro della banca d’affari che un tempo custodiva i segreti dell’alta finanza milanese, nascondendoli a tutti, soprattutto a vigilanti e controllori. Di Cuccia ce n’era uno solo. Per fortuna dicono gli alfieri del mercato. Stefano Cingolani 03 AGO 2012
Sfida al modello euroitaliano Cosa c’è dietro l’attacco concentrico (e tedesco) a Draghi e Marchionne La Volkswagen contro Sergio Marchionne. La Bundesbank contro Mario Draghi. Storie diverse, personaggi diversi, differente anche il casus belli. Eppure colpisce che nello stesso giorno autorevoli esponenti del Modell Deutschland attacchino in modo pesante (e sgangherato nel caso del gruppo automobilistico) le due figure oggi più rilevanti del modello italiano. Certo, Marchionne è un cittadino del mondo. E Draghi è stato raffigurato dalla stessa Bild Zeitung, la voce di dentro della Germania profonda, con in testa l’elmo chiodato dell’antica Prussia. Stefano Cingolani 28 LUG 2012