Bernanke conia ancora moneta I mercati finanziari che lo temono e i nipotini di Hayek che lo sperano, dovranno darsi una calmata: la Federal Reserve di Ben Bernanke non smette di stampare moneta, guardando all’inflazione e alla disoccupazione. Nell’un caso e nell’altro non ci sono cambiamenti tali da giustificare un passo indietro. Certo, prima o poi i biglietti verdi smetteranno di cadere copiosi dall’alto, “Helicopter Ben” il prossimo anno tornerà a studiare la grande crisi, non solo quella del 1929, ma anche quella del 2008 e c’è già chi come Laurence Meyer, un ex della Fed, insinua che sia stato “licenziato” da Barack Obama, ma le innovazioni introdotte dalla sua politica non convenzionale hanno trasformato i mercati, modificato le aspettative, cambiato in gran parte l’ortodossia. Stefano Cingolani 20 GIU 2013
Il processo di Torino Mr. Eternit, come un nazi nella Norimberga dell’amianto Era ovunque, l’indistruttibile asbesto, l’incorruttibile amianto. E noi, ignari in una nuvola di morte, inebriati dalla malìa del progresso, circondati dal male. Ferri da stiro, tetti, guanti da forno, schermi cinematografici, filtri per pipe e sigarette mentolate, asciugacapelli, carrozze ferroviarie, navi, vernici, assorbenti interni, scuole, linoleum, tubature, scappamenti o freni per auto, canne fumarie, guanti e vestiti ignifughi, persino i ripiani dei forni per il pane e la pizza o i filtri per il vino, tutto sprigionava la polvere grigiastra che fa impazzire le cellule. Leggi anche La breve storia dell'eternit: da materiale ecologico a veleno mortale di Maurizio Stefanini - l'editoriale Il giudizio difficile e semplificatorio Stefano Cingolani 10 GIU 2013
Espansione monetaria L’asse tra Bernanke e Kuroda stringe Draghi. Crisi d’identità europea “L’inflazione? Semmai è un po’ troppo bassa”. La dichiarazione di Ben Bernanke, ieri di fronte al Congresso, deve aver fatto ribollire il sangue a Jens Weidmann, presidente della Bundesbank che domenica scorsa, in un’intervista alla Bild, aveva messo in guardia dai rischi inflazionistici di un costo del denaro vicino a zero e di un eccesso di liquidità. Le due sponde dell’Atlantico non potrebbero essere più lontane. La Federal Reserve continuerà a stampare moneta e aspetta di leggere gli ultimi dati sulla congiuntura prima di decidere se rallentare il Quantitative easing; l’exit strategy però non sembra vicina e le Borse salgono. Stefano Cingolani 22 MAG 2013
All’assalto dei Bocconi boys I Bocconi boys sono sott’attacco. C’era un tempo in cui sembrava che stessero prendendo in mano l’Italia per risollevarla dalle ceneri. Nella squadra di Mario Monti, ex preside dell’ateneo milanese, dovevano entrare pezzi da 90 della stessa prestigiosa università, come Guido Tabellini o Francesco Giavazzi. Adesso, sono attaccati in patria e all’estero, da destra e da sinistra, rifiutati dalle masse e sbeffeggiati dall’élite. Sì, proprio loro, i nostri bocconiani sembrano diventati nello stesso tempo i nemici del popolo e dell’accademia chic. Evidentemente, di pensiero ne circola nella cultura economica italiana alla quale un secolo fa si abbeveravano l’Europa e l’America. Stefano Cingolani 21 MAG 2013
Fallito sarà lei Quanti siano non si sa, il circo mediatico palleggia le cifre con l’abilità di un consumato prestidigitatore. Quanti imprenditori fanno bancarotta? Certo, sono tanti. Sono troppi. Chiudono mille aziende al giorno dice l’Unione delle camere di commercio che possiede la banca dati più aggiornata. E’ vero che ne vengono aperte molte: piccole imprese artigiane diventano cooperative, aziende individuali si trasformano in società di capitali. Il 2012 ha registrato 383.883 nascite rispetto a 364.972 funerali. Anche se inferiore agli anni delle vacche grasse, è un saldo positivo. E tuttavia nessuno espone fiocchi rosa alla porta. Il lutto occupa ogni spazio, il pianto strazia i volti e non c’è posto per un sorriso. I persuasori hanno fatto bene il loro mestiere. Stefano Cingolani 13 MAG 2013
Maestro e profeta In un “Parlamento pieno di fuori corso”, come lo definisce amaramente Giuliano Amato, che ci sta a fare Enrico Letta? Se questa è la tendenza della politica sotto i raggi delle 5 stelle, allora il capo del primo governo di grande coalizione è davvero un pesce fuor d’acqua. O meglio un balenottero, l’ultimo epigono della Balena bianca. In realtà, Letta rappresenta l’esponente tipico della generazione di mezzo, quella che non esce più dall’accademia dei partiti di massa e non ha ancora trovato un’altra grande nave scuola. Ha costruito il suo profilo intellettuale mano nella mano con il profilo politico, ha fatto carriera grazie a una rete ben tessuta e a un maestro di prim’ordine. Stefano Cingolani 12 MAG 2013
Oltre la fabbrica della lagna / 1 L’asse Napolitano-Bankitalia contro l’eterno refrain consociativo Nel suo accorato discorso a Montecitorio, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiesto “nuovi comportamenti collettivi, da parte di forze – in primo luogo nel mondo del lavoro e dell’impresa – che ‘appaiono bloccate, impaurite, arroccate in difesa e a disagio di fronte all’innovazione che è invece il motore dello sviluppo’”. Pochi hanno notato, eppure rappresenta una indicazione chiave per la politica economico-sociale del prossimo governo. Anche perchè il testo scritto, diffuso dal Quirinale, mostra che si tratta di una citazione esplicita del documento lasciato dai saggi che il presidente ha insediato all’inizio del mese. Stefano Cingolani 24 APR 2013
Dieci saggi che devono spicciarsi I dieci saggi s’insediano oggi e avranno meno di due settimane per presentare al presidente della Repubblica le loro proposte (il 15 comincia la scelta del nuovo capo dello stato). S’è detto che saranno linee guida per il prossimo governo, insediato a questo punto dal futuro inquilino del Quirinale. Giorgio Napolitano ha precisato ieri che l’iniziativa avrà “un carattere informale e un fine puramente ricognitivo”. Non un libro dei sogni, piuttosto indicazioni precise su alcuni punti chiave, come la riforma del sistema elettorale o i mezzi per sbloccare una società paralizzata perché impaurita. Lo Prete Quel sapore di salsa olandese per condire la nostra pagnotta tedesca Stefano Cingolani 02 APR 2013
Francesco e i lupi "La chiesa ha davvero bisogno di una banca?”. Cláudio Hummes, dell’ordine dei frati minori, va subito al sodo. Il cardinale brasiliano è grande amico del nuovo Pontefice e Jorge Bergoglio ha rivelato che si deve a Hummes se, durante il Conclave, gli è venuto in mente di prendere il nome del santo di Assisi. Anche Papa Francesco sa bene di dover affrontare i lupi della finanza che percorrono inquieti, affamati, i sentieri della chiesa. Forse potrà anche chiamarli fratelli, ma certo non sarà facile ammansirli. “E’ un mondo (sia quello laico sia quello cattolico) venato da forti ipocrisie, dove dominano i farisei”, dice Giancarlo Galli. Stefano Cingolani 25 MAR 2013
Te la do io l’informazione Nei tempi eroici, quelli di Raffaele Fiengo per intenderci, gli avversari lo chiamavano il soviet di via Solferino. Poi le cose sono cambiate, il comitato di redazione del Corriere della Sera è rientrato nei ranghi e Fiengo, il suo storico capo, è andato in pensione. Finché, all’improvviso, il cdr è tornato al centro della scena. Non più come soviet, questa volta, semmai come una sorta di Consob, la commissione che controlla le operazioni finanziarie in Borsa e dintorni. Una serie di articoli e comunicati, frutto di un lavoro da giornalismo investigativo, hanno messo sul banco degli imputati niente meno che manager e soci del gruppo Rcs. Stefano Cingolani 18 MAR 2013