Pauperopoli Far finta di essere poveri, invece che sani, certe volte ha un costo che la stessa (cafona) ostentazione del soldo non aveva. E siccome la politica (come il governo, come l’informazione) consiste più o meno nell’arte di “organizzare l’idolatria” (G. B. Shaw), adesso è il momento di beatificare e innalzare di una sorta di nuovo pauperismo – con tanto e tale ardore che, se non fa attenzione, pure Papa Francesco rischia di farsi oscurare la sua saggissima vocazione. Ognuno tiene a far conoscere quello che non ha, ciò che non possiede, la rinuncia fatta, il sacrificio compiuto, il taglio che si è inflitto. Una dolente processione di pentiti delle carte di credito, di ravveduti rispetto alla diaria, di redenti dal maxi stipendio. Stefano Di Michele 15 APR 2013
Insiemistica del conclavino per il Quirinale (ma le foto fanno un po’ Verano) Siccome la primavera è arrivata meteorologicamente travestita da 2 novembre, con tutto il rispetto e ogni debito scongiuro, la paginata di ieri dell’Unità (dove venivano impilate, come scatole di legumi al supermercato, diciassette immaginette diciassette dei possibili e futuri e imminenti candidati al Colle, sistemate a gruppi come gli asparagi nel reparto ortofrutta) aveva qualcosa di lapidario e funereo, grazie anche allo sfondo tendente al grigio: un principio di Verano, si evocava, anziché di palazzo dei Papi. Così, fatto un Conclave se ne avvia subito un altro. O almeno ci si prova: stessi schemini, stessa grafica, stesse meste foto formato tessera. E magari – quasi sempre è andata così – senza imbroccarci mai. Editoriale Il Quirinale e i furbetti Stefano Di Michele 03 APR 2013
Una rockstar nella folla Per la conversione del cuore è presto, ma per le chiacchiere c’è abbastanza materiale. L’oro, l’anello, le scarpe, la croce – il mantello rosso, la veste bianca, la povertà, il creato, il custode, la tenerezza. Le parole, la faccia, i gesti. Francesco avanza, travolge, inciampa – e riparte. Più lui procede a una straordinaria spoliazione di simboli e ferrose ritualità, più nell’immaginario apre varchi. Dove molta era la complicazione, porta semplificazione – e, miracolo! – nuova immaginazione. Dove si annaspava, respiro. Mancavano parole ed empatia – ha trovato quelle che lasciano il segno: semplici, quindi assolute. Come l’altro suo predecessore Giovanni, che tutti a dire quanto Francesco ricordi Giovanni – e anche lì erano queste le parole: uomini, buona volontà, luna, carezza, lacrime, bambini: non una su cui un teologo si debba affaticare. Stefano Di Michele 31 MAR 2013
Gli imprescindibili Accorrete! Dai bar (ad happy hour avanzato e gradazione alcolica innalzata), li invocano. Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti. Dai tiggì e dalle pagine dei giornali. Dai boschi, dall’arse fucine stridenti. Dai dibattiti si levano appelli, dalle aule parlamentari sospiri, dai vicoli ciechi speranze – dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti incerti miraggi. Accorrete! A salvare la patria (salvare il salvabile)! A presiedere il decoro! A correggere le masse! Accorrete, voi che potete! Pensosi politologi, stimati editorialisti, ingarbugliati retroscenisti, tutto un grido e un allarme e una speranza: accorrete! Stefano Di Michele 30 MAR 2013
Cortesie per i boia Si sa, è primavera, ma loro come fogliame d’autunno stanno: tremuli e provvisori. Così, invece di darsi una regolata, i politici si danno l’ennesima zappata sui piedi – o più prosaici (utili?) calci altrove. E’ che sono vanitosi, i poveretti, terribilmente vanitosi, insopportabilmente vanitosi. Pur di apparire tutto fanno: torte in faccia in televisione, canto e ballo, si fanno intervistare da gente con costumi coperti di soldi, si fanno urlare in coro da tre tipini, dopo aver risposto a certe domande, “questa è proprio una ca…, una vera cazza…, una gigantesca strepitosa cazzata!”. Stefano Di Michele 21 MAR 2013
Famolo strano Bersani si fa il governo Shangri-La A leggere le anticipazioni (più che altro intenzioni), il governo di Pier Luigi I che verrà (se mai verrà) dovrebbe rappresentare una sorta di magico passaggio da Gotham City a Shangri-La, dal buio alla luce, dall’inciviltà politica alla civiltà sociale: un governo stellare – altro che cinque, di stelle. Perciò, vista la difficoltà e forse avvertita l’impossibilità, è gara a chi piazza il più improbabile nome di ministro, chi azzarda la più scombinata fantasia, chi propone la candidatura più irrealizzabile. Quasi un gioco di società dove l’ostinato Bersani fa mezza apertura, qualche ganzo del suo partito la completa, i forum la moltiplicano, la società civile si scatena. Stefano Di Michele 20 MAR 2013
Memorie di un inquisito Imputato a vita Per fortuna che sono abituato a guardare le nature morte…”, mormora Ottaviano Del Turco. Ce ne sono molte, appese alle mura di questa casa a pochi passi da piazzale Flaminio: melograni aperti che sanguinano e luccicano, cedri accesi, grappoli di uva scintillanti, larghe foglie nell’aria, fichi dal colore cupo. E cesti di vimini riprodotti nei minimi dettagli – così che il grande quadro laggiù in fondo immediatamente evoca il canestro colmo di colori e luci del Caravaggio – e tazze anch’esse di frutta stracolme, blu e bianche come certe antiche porcellane cinesi. Tutte opere di un amico di Del Turco, Luciano Ventrone. Stefano Di Michele 18 MAR 2013
Adieu, insalutato Pier Come per Ulzana (Usa, 1972), adesso nessuna pietà ci sarà per Pier (Italia, 2013). Là l’apache si ribellava, qui il democristiano si mimetizzava: un occhio a san Giovanni e uno alla Madonna, a destra e a sinistra, al centro sempre, al centro comunque. E il centro, infine, gli ha spalancato la botola politica sotto i piedi. Non lo soccorrerà Bersani, che di suo ha da esser soccorso; non lo soccorrerà il Cav., seppure ne lodò il “bel sedere” mediaticamente finito su Eva Tremila, che dai suoi invoca soccorso; non lo soccorrerà Monti, che ancor si loda mentre i suoi partitini soci affogano. Nessuna pietà, dunque, per Casini. Leggi Quante sono le truppe di Bersani? I numeri dicono che l’opzione “voto” esist e di Claudio Cerasa - Leggi Un piano Monti per Renzi. Parla Ichin o di Claudio Cerasa - Leggi l'editoriale Doppio turno, il vero piano B di Bersani Stefano Di Michele 08 MAR 2013
La bramosia del Cav. per la sua piazza (fosse pure una volta al mese) In piazza una volta al mese, per far abbassare al pm le pretese? Come un rinnovo della tessera del tram, come una rata da pagare, come il Messaggero di sant’Antonio. Tutti a manifestare, ogni trenta giorni, nessuna stagione esclusa, un weekend su quattro dedicato, si potrebbe (si dovrà) dire, alla buona battaglia. Una volta al mese, dodici volte l’anno – dall’aprile del dolce dormire al maggio adagio adagio dell’anno dopo. Al Cav. le piazze sono mancate, in campagna elettorale: lui in giro per teatrini ad arringare folle trasportate dai candidati, e quel Grillo là fuori a far quello che il Cav. più volentieri di tutto avrebbe fatto. Leggi Berlusconi condannato a un anno per il caso Unipol: "Persecuzioni intollerabili" Stefano Di Michele 07 MAR 2013
Cortesie per grillini Aspetta aspetta, a un certo punto il cancello della villa a mare di Grillo si aprì. Il comico? Casaleggio? Uno yogurt? Macché, un plumcake – che, beffardo e stuzzicante, viene inviato ai cronisti lì accampati. E non avendo né comico (ex) né Casaleggio, i flash si scatenano sul ghiotto manufatto (diranno forse un giorno le didascalie: “Marina di Bibbona: plumcake Grillo, marzo 2013”). E’ un gioco micidiale: più Grillo piglia per il culo, con arte e genio indiscutibili – e infatti gli eletti/seguaci ribadiscono: “I giornalisti prendiamoli per il culo!”, abbastanza facile – più tv e cronache si prestano. Leggi Roma, i marziani e le sedi vacanti Stefano Di Michele 05 MAR 2013