L’ayatollah depresso C’è un detto che dal ’79 cattura la doppia morale degli iraniani. “Prima della rivoluzione si beveva in pubblico e si pregava in privato, ora preghiamo in pubblico e beviamo in privato”. Da sei mesi a questa parte le regole sono saltate. In Iran si urla quello che prima si sussurrava. I bassiji seguitano a usare i manganelli, moltiplicano le contromanifestazioni, inaugurano presidi nelle scuole, ma i contestatori non si arrendono, sovvertono le ricorrenze del regime e gridano “mercenari”. Leggi L’ayatollah “topo gigio” Tatiana Boutourline 27 DIC 2009
Il regime di Ahmadinejad ritira fuori il Gran Torturatore Si fa chiamare di volta in volta Abbasi, Kanguri, Kangevari, Amoli e Azadeh. Di certo, forse, c’è soltanto il nome, Javad. Ma la sua flessibilità si ferma alla scelta delle generalità. Mano sicura e ideali granitici, Javad è un torturatore tutto d’un pezzo di quelli che non conoscono cedimenti né improvvide empatie. In questa burrascosa estate iraniana il suo nome viaggia come un presagio funereo sulle bocche dei prigionieri. Tatiana Boutourline 04 AGO 2009
Nei cortili di Qom “Teheran è la mente, Isfahan il cuore, Qom l’anima”, dice un detto persiano. Nessuno sa dove andrà l’Iran, ma è impossibile sciogliere il dilemma persiano senza provare a dare un senso al silenzio di Qom. Tatiana Boutourline 26 LUG 2009
L’Iran dopo la preghiera Gli ayatollah hanno perso l’arte del “tarof” e la piazza si sente sola Quasi tutti gli iraniani, compresi i grandi ayatollah, sono versati nell’arte del “tarof”, quell’insieme di cortesie esagerate che da duemila anni tiene insieme la loro società. Dire di sì quando si pensa no, fare offerte con la speranza che vengano rifiutate ed essere possibilisti, diplomatici ed evasivi pure nelle circostanze più difficili. Ieri alla preghiera del venerdì gli iraniani hanno avuto una conferma che questa non è una delle qualità dell’ayatollah Ahmad Khatami. Tatiana Boutourline 26 GIU 2009
Piazza di sangue I bassiji picchiano sempre più forte. I manifestanti “sono polvere e la polvere non si muove”, dicono. Ieri la metropolitana di piazza Baharestan era chiusa e i “terroristi” – come il regime definisce i manifestanti – non hanno trovato vie di fuga. Le grida sono rimbombate tra gli spari. Leggi "Massacro" a Teheran - Immagini choc: un ragazzo picchiato a morte dalle milizie - Guarda il video "morte al dittatore" - Ascolta il racconto di una testimone degli scontri Tatiana Boutourline 25 GIU 2009
L'Iran funesto Nel nome di Neda Non si sa più dove piangere Neda, la ragazza uccisa in via Amirabad. L’appuntamento per i “terroristi” – come il regime definisce i manifestanti – che hanno deciso di sfidare l’avvertimento del capo della polizia Moghaddam è ballerino per tutta la mattina. La famiglia vorrebbe celebrare il rito funebre nella Moschea di Nilufar, ma la richiesta viene bocciata dalle autorità. Guarda il video Polvere e spazzatura , l'inno dei manifestanti a Teheran Tatiana Boutourline 23 GIU 2009
Il regime e i “terroristi” Morti, feriti, elicotteri e arresti non fermano la rivoluzione d’Iran Molti tetti a Teheran sono piatti. Nelle sere d’estate diventano salotti all’aperto per chi cerca refrigerio. Ma in queste ore di passione e paura non si sale a guardare le stelle. Chi alza gli occhi al cielo vede elicotteri sciamare come avvoltoi, fucili spianati da altri tetti, i bassiji che sparano nel mucchio e i “terroristi” disarmati che corrono in cerca di salvezza in una nebbia di lacrimogeni. Tatiana Boutourline 22 GIU 2009
Yazdi, i contatti con Rafsanjani e l’arresto in una stanza d’ospedale a Teheran “Un’altra rivoluzione in Iran è impossibile”, ha detto un anno fa Ebrahim Yazdi intervistato dal quotidiano Asharq al Awsat , convinto che la democrazia sia “un processo in divenire” e che “quello che serve all’Iran è un cambiamento graduale”. All’opposizione da vent’anni, Yazdi è abituato ad analizzare gli eventi da una distanza spassionata. Continuerà probabilmente a seguirli da una cella. L’ex collaboratore di Khomeini è l’ultima vittima illustre dell’ondata di arresti che sta colpendo in queste ore i nemici di Ahmadinejad. Leggi: Moussavi è l'Obama iraniano? Tatiana Boutourline 19 GIU 2009
Tra Twitter, il bazaar e lo squalo La sfida ad Ahmadinejad andava in scena a piazza Azadi mentre alla protesta pubblica convocata dal passaparola via web si univa una battaglia feroce ma più privata. La reazione al responso delle urne è la sintesi potente di una frustrazione che cova da decenni sotto le ceneri della Rivoluzione, ma anche una resa dei conti tra due volti del regime: Hashemi Rafsanjani e Ali Khamenei. Tatiana Boutourline 16 GIU 2009
L’amazzone islamica di Ahmadinejad Sposata al portavoce del governo, Gholam Hossein Elham, Rajabi è la grande urlatrice della campagna elettorale di Ahmadinejad. Se i consiglieri Mojtaba Samareh Hashemi e Mohammed Ali Ramin lo affiancano nelle scelte strategiche e ideologiche, quando si tratta di colpire i nemici sotto la cintura la protagonista indiscussa è l’amazzone islamica Fatemeh Rajabi. Tatiana Boutourline 10 GIU 2009