Repubblica, la suora pro gender e la nostra modernità surrogata
La notizia della suora favorevole alle unioni civili e alla stepchild adoption è un gradino sopra l’uomo che morde il cane. Repubblica l’ha intervistata guadagnando migliaia di like su Facebook grazie alla cristiana ammissione che crescere con un uomo e una donna non è mai stato necessario.
La notizia della suora favorevole alle unioni civili e alla stepchild adoption è un gradino sopra l’uomo che morde il cane. Si chiama Teresa Forcades e, per essere una monaca di clausura, va parecchio in giro: infatti ha chiesto una pausa di riflessione per uscire dal monastero benedettino di Barcellona e fondare un partito indipendentista, combattere le multinazionali del farmaco e far propaganda contro Israele.
Repubblica l’ha intervistata guadagnando migliaia di like su Facebook grazie alla cristiana ammissione che crescere con un uomo e una donna non è mai stato necessario: fior di bambini in effetti hanno avuto un’infanzia felice in monasteri solo maschili o femminili e, per una suora, negarlo avrebbe significato sconfessare la categoria. Qualche altro centinaio di pollici blu si sarà alzato alla dichiarazione che le unioni civili possono essere serie come quelle religiose in base all’impegno che ci si mette; e all'Italia, paese romantico, non poteva certo dispiacere l’idea che “l’amore è sempre sacramento di Dio” indipendentemente dalla celebrazione del matrimonio, anche perché se lo dice una laureata in teologia a Harvard ne saprà sicuramente più del Papa che è perito chimico.
[**Video_box_2**]In realtà suor Teresa è anche convinta che le persone non vadano strumentalizzate né i bambini resi strumento del desiderio, e che tanto per cominciare la maternità surrogata sia “abuso di potere in un mondo economicamente sbilanciato”. Avranno letto l’intervista fino in fondo, i dispensatori di pollici pavloviani, o si saranno fermati alla parte romantica? Fatto sta che negli archivi della nostra memoria superficiale resterà solo l’uomo che morde il cane: la notizia balzana della suora pro-gender aprirà un’altra breccia nell’idea sconquassata di Chiesa che hanno gli italiani, portandosi dentro i sostenitori più agguerriti e ciechi della modernità surrogata. Repubblica ha trovato la monaca di Troia.
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