L'inganno di Facebook che ci invita a festeggiare un giorno in più

Antonio Gurrado
Il social network non segue il martirologio romano pertanto ci conserva in stato di minorità incitandoci a festeggiare a vanvera. Nel solo ultimo mese ho contato quattro occasioni in cui il mefistofelico algoritmo blu ha esortato gli utenti a scrivere qualcosa di speciale per celebrare un giorno eccezionale

    Facebook non segue il martirologio romano pertanto ci conserva in stato di minorità incitandoci a festeggiare a vanvera. Nel solo ultimo mese ho contato quattro occasioni in cui il mefistofelico algoritmo blu ha esortato gli utenti a scrivere qualcosa di speciale per celebrare un giorno eccezionale: la prima è stata la fantomatica Giornata degli Amici, ideata a uso e consumo interno; l’ultima è l’oggi bisestile, il famigerato giorno in più. Non si contano le arbitrarie apparizioni sporadiche di anniversari dell’amicizia virtuale con tizio o caio: “Sei amico di Tizio da sette anni”, quando magari lo conosci dall’infanzia; “Sei amico di Caio da due”, quando invece non ricordi bene chi sia.

     

    Oggi Facebook ci esorta a far sapere ai nostri amici come trascorreremo questo splendido giorno in più, senza considerare che come al solito lavoreremo, ci annoieremo, forse ci arrabbieremo oppure ci illuderemo di non star finendo nei guai se combiniamo qualcosa di gradevole; e certamente, poco ma sicuro, lo trascorreremo invecchiando. Dopo averci persuasi per anni di essere ciascuno il centro del mondo, Facebook vuole renderci signori del tempo nascondendoci la lampante verità che questo giorno in più in realtà è un giorno in meno.