Veduta di Strasburgo

Per capire se l'Unione Europea ha senso andate a Strasburgo e fate così

Antonio Gurrado

Dopo essere stata teatro d’innumerevoli passaggi da un lato all’altro del confine, di sanguinarie trasformazioni del terreno francese in terreno tedesco e viceversa, Strasburgo è la città perfetta per testimoniare la concreta possibilità di un’unione pacifica fra popoli così differenti e storicamente avversi. Ma…

 

Per capire se l’Unione Europea ha senso andate a Strasburgo e domandatelo a un passante. Se è preparato, vi illustrerà gli alti ideali dei padri fondatori portando come esempio la città stessa, sede del parlamento dell’Unione Europea e anche del Consiglio d’Europa: quest’ultimo non comprende solo i ventotto stati membri ma tutte le quarantasette nazioni che si trovano entro i confini naturali, dal Portogallo all’Azerbaigian, in modo tale da garantire la convivenza pacifica degli incompatibili e la soluzione equanime delle diatribe. Dopo essere stata teatro d’innumerevoli passaggi da un lato all’altro del confine, di sanguinarie trasformazioni del terreno francese in terreno tedesco e viceversa, Strasburgo è la città perfetta per testimoniare la concreta possibilità di un’unione pacifica fra popoli così differenti e storicamente avversi.

 

Mentre lui vi parla, chiedetegli a bruciapelo in che regione vive. A seguito di un accorpamento volto al risparmio, da quest’anno l’Alsazia non è più a sé stante ma è stata unita alla Lorena e alla Champagne-Ardenne. Il nome della nuova macroregione dev’essere ancora deciso (Grande Est? Nuova Austrasia? L’acronimo Acalia?) ma nel frattempo lo stesso strasburghese di prima vi confiderà quanto gli faccia rabbia dover finanziare con le proprie tasse la poverissima Champagne, quanto gli faccia schifo dover convivere con gente tanto diversa e impresentabile come i lorenesi.

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