I nudi di Kim Kardashian e la femminista francese che mette gli animali prima delle donne

Australia, sei così lontana che da qui Sydney e Melbourne sembrano attaccate invece sono antipodali. Mentre a Sydney scade l’ultimatum per la cancellazione di un murale di Lushsux che riproduce uno dei pletorici selfie di Kim Kardashian nuda, gli amministratori di Melbourne assicurano la sopravvivenza di un murale analogo dello stesso autore.

A Sydney s’impone al proprietario dell’immobile la cancellazione del murale con motivazioni che oscillano fra volgarità, oltraggio al pudore e offesa alle donne, tanto che qualcuno sospetta possa trattarsi di mera allergia a una pacchiana icona di opulenza: se un Braghettone rivestisse Kim Kardashian, siamo sicuri che il murale verrebbe preservato? A Melbourne invece si giustifica l’esposizione di tutta quella pelle (Kim Kardashian ne ha tantissima) col principio che da millenni la figura umana è al centro dell’arte, ergo tanto varrebbe proibirle tutte, dalla Venere panzona degli ominidi ai più languidi San Sebastiano.

A Sydney gli ideali abbagliano al punto da non far capire che Lushsux non ha dipinto una donna nuda ma la sua immagine online, tanto che in un’occasione ha perfino riprodotto le pecette sui punti nevralgici. A Melbourne oltre a questo si capisce anche che la centralità della figura umana nell’arte è l’esaltazione di una gioia, quindi non è mai né volgare né impudica né antifemminista. In tutto ciò giunge la notizia della modella francese Fanny Maurer che in favore della Peta espone nuda i propri tatuaggi con lo slogan “Marchio la mia pelle, non quella degli animali”; in una graduatoria con le bestie, è felice di piazzare la donna al secondo posto. Lo so che sembra strano ma la Francia è vicina, quindi si vede benissimo.