E voi con chi state? Col sovrano che sorveglia i confini o con quello che illude le coscienze?
Corriere e Repubblica, oggi i vostri corrispondenti hanno iniziato l’articolo dall’America usando lo stesso schema retorico: prima hanno citato le parole di qualcuno contrario ai muri, ai nazionalismi e alla xenofobia, poi hanno rivelato che non si trattava del Papa bensì di Mark Zuckerberg intento a illustrare i piani di Facebook per i prossimi dieci anni. L’hanno fatto perché probabilmente a entrambi è venuto in mente John Locke: nel Seicento, il filosofo inglese sosteneva che gli stati avrebbero dovuto tollerare qualsiasi religione tranne i cattolici poiché costoro, essendo fedeli al Papa, erano asserviti a un sovrano straniero quindi si macchiavano di alto tradimento. In caso di guerra, i sudditi si sarebbero schierati col sovrano che regnava sulle loro tasse o con quello che regnava sulle loro coscienze?
Zuckerberg parla urbi et orbi come un Papa perché è il sovrano straniero di un miliardo e mezzo di persone; patrocina la fratellanza universale perché mira dichiaratamente a ricondurre sotto di sé sette miliardi di clienti indifferenziati, inducendo il mondo intero all’adorazione del pollice blu. Rispetto al Seicento, le guerre sono cambiate; pertanto, quando gli stati si accorgeranno che i muri servono ma non bastano, quando si verificherà il definitivo conflitto sulla privacy fra gli stati e i social network, con chi si schiererà la gente? Col sovrano che sorveglia i confini o con quello che illude le coscienze?
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