I consigli di San Giorgio a Obama e agli inglesi sulla Brexit
San Giorgio, hai visto che Obama ha scelto proprio la tua festa per andare a convincere gli inglesi a restare nell’Unione Europea? Abitualmente la tua gloria di patrono d’Inghilterra viene celebrata per lo più da tizi rapati con canottiera, lattina in pugno e tatuaggi arrampicati fino al collo: espongono la tua bandiera alla finestra o disegnano la tua croce sulla porta di casa solamente i chav, i retrivi tamarri proletari. I chav però sono poveri e tutto questo parlare di perder soldi in caso di Brexit potrebbe spaventarli al punto da abbandonare ogni vaghezza d’isolamento, perché la patria è la patria ma il portafoglio è il portafoglio.
San Giorgio, ormai le sortite di Boris Johnson non bastano più: per ovviare alla visita di Obama devi montare a cavallo e consegnare casa per casa le dichiarazioni con cui il produttore svedese dell’Eurofestival ha incolpato dell’insuccesso della propria manifestazione canora l’ironico Terry Wogan, storica voce della Bbc. A detta dello svedese, ventott’anni di cronache di Wogan “hanno rovinato l’Eurofestival” creando “una generazione persuasa che si tratti di un evento irrilevante, ridicolo e kitsch”. Essendo morto a gennaio, Wogan non ha potuto rispondergli che, se un’iniziativa europea risulta irrilevante e ridicola e kitsch, la colpa potrebbe non essere degli inglesi che non sono né kitsch né ridicoli né tampoco irrilevanti. San Giorgio, corri a diffondere questa parabola pop, così anche i più tonti o i più sbronzi fra i chav capiranno che il drago è blu e ha dodici stelle.
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