Il convegno internazionale di impilatori di pietre (sì, esiste davvero)

Perché gli uomini impilano le pietre? Passeggio sul lungomare in Versilia quando, poco discosto da Marina di Massa, noto cumuli di sassi che si ergono per un metro circa. Escludendo che siano resti della versione scogliera di qualche castello di sabbia, temo possa trattarsi di altari di qualche religione ctonia. Volantini residui mi rivelano che invece sono di fronte allo Sbam!, acronimo di Stone Balance Art Meeting ovvero raduno internazionale di impilatori di pietre, andato avanti per tutto il fine settimana.

Mi consolo all'idea che quanto meno sia una gara di abilità, primitiva quantunque, in cui vince chi arriva più in alto: modo rustico ma concreto per cercare di raggiungere il cielo. Poi vado a prendere il caffè in un baracchino e leggo sul Tirreno le dichiarazioni dell'organizzatore, che impila pietre da tre anni: “Questa pratica nasce come un ramo della land art, l'arte della terra. Alla base vi sono il rispetto della natura, l'immedesimazione del bilanciatore nella stessa e, soprattutto, una grande funzione di meditazione”. Gli impilatori dunque non mirano al primato sportivo bensì a una sorta di buddismo spinozista, in cui la mente si astrae fino a diventare parte di un grande tutto che abbraccia uomo e pietra in un'unica natura. Un signore è arrivato da Riccione apposta per dichiarare al Tirreno che da undici anni “ha una passione per le pietre e un particolare feeling con esse”. In attesa che possano convolare a giuste nozze, mi accorgo che la mia domanda è mal posta pertanto la riformulo. Perché gli uomini adorano le pietre?