"Diventa gay anche tu" (ma non mettere un nero in lavatrice)
Chissà se è più vicina la Cina o la Sardegna. Nel remoto oriente un video mostra una bella cinese che infila in lavatrice un ragazzone nero, il quale esce dal lavaggio visibilmente impallidito ossia cinese anch'egli. È la pubblicità di un detersivo. Il web si è scandalizzato (il web si scandalizza sempre) mentre i produttori hanno sostenuto di non avere presente lo spot, perché le strategie di marketing sono per il volgo ma ciò che conta è il guadagno che se ne ricava.
Nell'attigua isola, invece, un video mostra un bambino che scompare in una nuvola rosa e riappare con boa di piume di struzzo e movenze effeminate dopo avere visto un gruppuscolo di militanti lgbt, che vanno da un signorina con girandola a un travone dall'incedere militaresco e linguacciuto.
È la pubblicità del gay pride di Cagliari, il cui slogan dichiara che prendervi parte ci renderà persone migliori. Il web non si è scandalizzato (il web non si scandalizza mai) mentre io ho riflettuto che hanno ragione i produttori del detersivo: le strategie di marketing sono per il volgo ma ciò che conta è il guadagno che se ne ricava. C'è chi lava più bianco e chi lava arcobaleno. Per la prima volta Sardegna e Cina mi sono parse equidistanti.
Il Foglio sportivo - in corpore sano