I 70 anni della Repubblica delle donne, che preferiscono essere governate dagli uomini

Antonio Gurrado
Dopo il referendum del 2 giugno 1946, l'Italia ha avuto dodici presidenti della Repubblica (tutti maschi), i quali hanno coperto un lasso di diciassette legislature, che hanno espresso ventisei presidenze del Senato (tutte affidate a maschi) e venti presidenze della Camera (carica attinta da sole tre donne).

Dopo il referendum del 2 giugno 1946, l'Italia ha avuto dodici presidenti della Repubblica (tutti maschi), i quali hanno coperto un lasso di diciassette legislature, che hanno espresso ventisei presidenze del Senato (tutte affidate a maschi) e venti presidenze della Camera (carica attinta da sole tre donne) in rappresentanza di circa diciassettemila mandati parlamentari nel complesso (di cui all'incirca un migliaio conferito a donne), e che hanno votato la fiducia a sessantatré governi, per cui sono stati incaricati ventisette presidenti del Consiglio (tutti maschi), i quali hanno proposto la nomina di migliaia di ministri (fra i quali spicca una buona quarantina di donne) all'approvazione di dodici presidenti della Repubblica (tutti maschi), che hanno coperto un lasso di diciassette legislature, eccetera eccetera, ad libitum.

 

Abbiamo trasmesso i risultati concreti di settant'anni di suffragio femminile nella Repubblica, un'innovazione che ha consentito all'Italia di dare finalmente voce a una maggioranza silenziosa di aventi diritto al voto: le donne che preferiscono essere governate dagli uomini.