Uomini della polizia sul luogo della strage a Orlando (foto LaPresse)

La strage di Orlando vista da un fondamentalista cattolico

Antonio Gurrado
Cerco di distogliere lo sguardo dal sangue per cercare di trarre dall'orrore un'idea astratta, per quel che può servire. La strage di Orlando incrocia due dispute: quella fra chi reputa l'orientamento sessuale una scelta privata e chi lo reputa una militanza pubblica.

Cerco di distogliere lo sguardo dal sangue per cercare di trarre dall'orrore un'idea astratta, per quel che può servire. La strage di Orlando incrocia due dispute: quella fra chi reputa l'orientamento sessuale una scelta privata e chi lo reputa una militanza pubblica; quella fra chi reputa l'appartenenza religiosa una scelta privata e chi la reputa una militanza pubblica. La strage di Orlando mette tutti in crisi perché, da questa combinazione di opposti, partorisce quattro posizioni inconciliabili e nessuna definitiva. Non si capisce la strage se si considera scelta pubblica tanto la fede quanto la sessualità: il conflitto mortale fra di esse stride con la naturale repulsione dell'uomo verso la morte violenta, lo stesso istinto che ci fa cambiare strada davanti a un cadavere insanguinato.

 

Non si capisce la strage nemmeno se si ritiene che la fede dell'assassino sia una scelta di campo dirimente, ma che avrebbe potuto portarlo a colpire persone di qualsiasi orientamento sessuale: allora perché ha scelto proprio il Pulse? Non si capisce la strage neanche se si suppone che tanto la fede dell'assassino quanto la sessualità delle vittime sia indifferente, e che egli abbia agito mosso solo dalla follia: in tal caso ci staremmo affannando a commentare a vuoto un raptus per cui qualsiasi contromisura o prevenzione risulterebbe inutile, poiché per definizione la follia è imprevedibile e incontrollabile. Men che meno si capisce la strage se si ritiene che la fede dell'assassino sia irrilevante, in quanto faccenda privata, e che egli abbia agito solo perché irritato dall'esposizione pubblica della sessualità, dalla visione di un bacio fra uomini. Allora avrebbe agito così anche se fosse stato valdese o scintoista? È la posizione dello scrittore Edmund White, secondo il quale tutte le religioni indifferentemente odiano gli omosessuali alla morte. La mia posizione invece è quella del fondamentalista cattolico: quando vedo una persona uccisa, non vedo né omofobia né islamofobia né femminicidio. Vedo un comandamento disatteso, non una morte con l'etichetta.