Chiara Appendino (foto LaPresse)

"Il vortice di emozioni" delle microsindache a 5 stelle (!!!!!!11!!!)

Antonio Gurrado
Il problema è che Virginia Raggi e Chiara Appendino non contano. Per capire cosa sia una sindaca grillina, bisogna puntare la lente su Carbonia e Pisticci, su Porto Empedocle, Favara e Anguillara Sabazia. Rovistando fra i profili Facebook delle neoelette di provincia, si scopre un sottobosco di cui la Raggi e l'Appendino non sono rappresentative.

Il problema è che Virginia Raggi e Chiara Appendino non contano. Per capire cosa sia una sindaca grillina, bisogna puntare la lente su Carbonia e Pisticci, su Porto Empedocle, Favara e Anguillara Sabazia. Rovistando fra i profili Facebook delle neoelette di provincia, si scopre un sottobosco di cui la Raggi e l'Appendino non sono rappresentative; si isola un virus destinato a espandersi di municipio in municipio. Le cinque microsindache a cinque stelle sono accomunate dalla predilezione smodata per gli esclamativi (“Che brutta settimana!!!”, “Maledetti ormoni!!!!”), per i puntini di sospensione (anche sette, se necessario), per i cuoricini, gli stampatelli, le foto di famiglia (in particolare dei pargoli, in ogni salsa), le virgole a cazzo di cane, la retorica su “noi giovani” e soprattutto sulle “giovani donne che possono cambiare il futuro”, le congiunzioni con l'accento e i commenti dei cugini sotto i selfie.

 

Ragionano soprattutto per emozioni (“Emozioni nuove o dimenticate”, “Vortice di emozioni”, “L'emozione di vedere come un sogno si trasforma in realtà”) e non lesinano sugli slanci poetici: “Tu piccolo uomo inaspettato, sei forse venuto al mondo per farmi ricordare?”. Il problema è che in provincia il Movimento 5 Stelle ha portato al potere delle normali donne italiane: quelle che prima facevano venire voglia di restare scapoli, e adesso fanno anche venire voglia di diventare anarchici.