Il bacio gay censurato dalla Rai? Perché, c'è ancora qualcuno che guarda le fiction in estate?
Signore e signori, buonasera. Sono un cavallo, con l'aggravante di essere di bronzo, e da cinquant'anni il sole che mi batte addosso mi fa impazzire e smaniare a ogni estate. Più del caldo però mi tormentano i dubbi sulla programmazione estiva decisa dal palazzone che mi fronteggia e sovrasta, e solo i quattro longheroni che m'imprigionano al terreno mi trattengono dall'entrare in viale Mazzini 14 a porre alcune domande per tacitare la mia incredulità. C'è davvero in Rai una pudica funzionaria, che ancora ha premura di tagliare un bacio fra uomini in una fiction americana per la prima serata? C'è davvero qualcuno secondo cui un bacio può suggestionare gente imperturbabile dinanzi alla messa in scena d'infiniti ammazzamenti? C'è qualcuno che crede sul serio all'attore Jack Falahee, il quale dalla lontana America trova assurda la censura omofoba abbattutasi sul proprio personaggio in “Le regole del delitto perfetto”? O meglio, c'è qualcuno che crede sul serio che gli attori abbiano a cuore altro ideale che guadagno e visibilità, sia che bacino uomini sia che vendano pannoloni?
C'è qualcuno davvero così ingenuo da ritenere adeguata riparazione una velenosa messa in onda della replica, senza tagli, in contemporanea alla finale dell'Europeo? C'è qualcuno che trovi la solerzia della pudica funzionaria che ha censurato il bacio omoerotico più biasimevole della superficialità del funzionario che, nel 1999, lasciò trasmettere alle dieci del mattino il porno soft “Taglia che scotta”, scambiandolo per un western in quanto le donne nude indossavano cappelli da cowboy? All'epoca la rete si scusò per “l'errore di programmazione” esattamente come oggi si scusa per “l'eccesso di pudore”; la sostanza non muta. Ma soprattutto, c'è davvero qualcuno che ancora guarda fiction? In tv? D'estate? Invece di uscire a baciare qualcuno?
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