La polizia sessista al Grande Fratello e i talenti (esclusivi) delle donne
Mi ha colpito la storia della concorrente del Grande Fratello Vip espulsa per avere parlato male degli uomini e costretta all'abiura fino alla negazione di sé. Le circostanze l'hanno spinta a scrivere una palinodia: “Con profonda convinzione sottoscrivo quanto segue. Intendo esprimere le mie scuse nei confronti dei nostri uomini, forti e generosi come pochi. Non mi riconosco nella voce che ha pronunciato le frasi incriminate. Mi riconosco in valori differenti e rinnego in questa sede ogni diversa concezione della vita”.
Ero ancora tutto scandalizzato da quest'episodio di polizia sessista, quando m'è caduto l'occhio su un articolo che annunciava l'istituzione di un concorso per universitari a tema “Il talento maschile come motore di sviluppo economico e sociale”. Secondo la ricostruzione del Corriere, questo concorso è stato concepito “chiacchierando come succede fra uomini” e poi “coinvolgendo donne attente”: mi è parso parecchio offensivo ritenere che gli uomini possano farsi venire ottime idee col semplice chiacchierare mentre le donne, per poterne essere partecipi, debbano fare uno sforzo d'attenzione a cui non tutte sopravvivono. Poi però mi sono accorto di essermi confuso: dal Grande Fratello è stato espulso un uomo, che ha dovuto scrivere una lettera in lode della forza e della generosità delle donne, dichiarando perfino di non riconoscersi in ciò che è; mentre il tema del concorso per universitari è il talento femminile e l'idea è venuta a donne che chiacchieravano ma che, generosamente, hanno voluto coinvolgere quei pochi uomini capaci dell'innaturale fatica di cercare di stare attenti. Quindi va tutto bene e io sono soltanto un uomo oltremodo distratto.
Il Foglio sportivo - in corpore sano