Il film di Germano su San Francesco e la retorica già vista sul poverello di Assisi
Arriva oggi nelle sale “Il sogno di Francesco”, film francese dedicato al Santo di Assisi. L'interprete principale Elio Germano, teologo prestato alla recitazione, assicura di sentirsi estremista e rivoluzionario tanto quanto San Francesco; infatti “per interpretarlo mi sono distaccato dal modo in cui è stato spesso raccontato: ne ho scoperto un altro, lontano dalla vulgata, un po' come mi è capitato quando ho fatto Giacomo Leopardi”.
Autore de “L'infinto” e del “Cantico delle Creature”, Elio Germano ha visto San Francesco “come un inclusivista, uno che non tagliava fuori nessuno. La sua idea era che, in fondo, siamo tutti santi”, ha dichiarato a Fulvia Caprara della Stampa.
Nessuno meglio di Elio Germano può dunque interpretare il grande rinnovatore della Chiesa medievale in quanto, rivela, “non sono battezzato e non sono cresciuto seguendo insegnamenti cattolici, ma ho osservato i tanti modi in cui la fede può essere praticata. Ho pensato agli Hare Krishna, ai Sufi, credo che alla base di ogni pensiero religioso c'è un obiettivo di amore universale”.
A quanto pare, alla base del suo pensiero religioso non ci sono congiuntivi; in compenso c'è “un rapporto forte con il mistero, con le credenze legate al mondo contadino. Talismani, amuleti, per me sono tutte le cose che esistono, e poi la dimensione immateriale ha molto a che vedere con la mia professione”. Elio Germano, il poverello di Corviale, conclude che “d'altra parte oggi Cristo sarebbe un migrante, anzi, sicuramente lo era, un nullatenente che viaggiava a piedi nudi, molto simile alle persone che vediamo sbarcare sulle nostre coste. I cattolici dovrebbero interrogarsi”. Io mi sono interrogato e mi sono anche risposto: arriva oggi nelle sale “Il sogno di Francesco”, ma mi sembra un film già visto.
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