Quando il marketing è basato sulle tragedie e sulle statistiche
Cinquanta dollari per l'intimo AR Wear, novantanove per l'anello Nimb, centodieci per il braccialetto Safelet, altri novantanove per l'allarme Athena: il Corriere Innovazione c'informa che per una donna il prezzo della sicurezza si aggira sui trecentoventi euro. Poco? Tanto? Dipende dal rischio che tu, donna, ritieni di correre. L'intimo AR Wear è antistupro: puoi sfilarlo solo conoscendo la combinazione del lucchetto che chiude la fibbia; a nulla vale tentare di strappartelo o di sforbiciarlo. L'anello Nimb cela un pulsante che, premuto, manda ai contatti che hai selezionato la tua localizzazione con richiesta di aiuto. Il braccialetto Safelet consente di registrare l'audio di ciò che ti accade attorno, trasmettendolo in diretta alle forze dell'ordine. L'allarme Athena è tascabile ed elegante, puoi portarlo dovunque ti sia più comodo pigiarlo.
Sì, ma perché dovrebbe interessare solo te, donna? E se venissi aggredito io? I produttori spiegano che, anche se il marketing è rivolto alle donne “a causa delle tragiche statistiche”, Athena può essere utilizzato anche dagli uomini. Grazie, molto rassicurante. Mi rassicura un po' meno questo marketing basato sulle tragedie e sulle statistiche: in fondo, il segreto del successo commerciale non sta nell'azzeccare l'offerta bensì nel creare la domanda, convincendo la più vasta clientela possibile che avrà bisogno di acquistare una merce sulla cui utilità bisogna martellare allo sfinimento. Pertanto, uomini, la prossima volta che sorriderete a una donna ricordatevi che avrà almeno quattro aggeggi costosi che non vedrà l'ora di usare anche se non dovesse essercene bisogno.
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