Modesta proposta per prevenire un governo Rodotà-Zagrebelsky
“Gli eletti padri costituenti tendono a forme di paternalismo, se non proprio di autoritarismo, e stabiliscono che il cittadino ha il dovere d'essere libero: cominciare la libertà con dei doveri è un gran brutto cominciare", scriveva Giuseppe Berto.
“L'Italia fu fatta e da espressione geografica si trasformò in espressione retorica. Per stare alla bell'e meglio in piedi ebbe subito bisogno di appoggiarsi all'esteriorità, alle finzioni, alle commozioni, e questo s'ottenne usando, soprattutto, le iniziali maiuscole. Quando ci accorgiamo che qualcosa difetta di sostanza, noi la scriviamo con l'iniziale maiuscola, in questo modo conferendole una specie di garanzia immunitaria che la mette al riparo dal buonsenso e dalla critica”. Appena ho letto su MicroMega l'appello di Paolo Flores d'Arcais per un “Governo Rodotà-Zagrebelsky di coerenza costituzionale”, m'è venuta la tachicardia e per calmarmi mi sono messo a rileggere Giuseppe Berto.
Dopo il passo che ho citato in apertura, Berto scrive: “Gli eletti padri costituenti tendono a forme di paternalismo, se non proprio di autoritarismo, e stabiliscono che il cittadino ha il dovere d'essere libero, senza curarsi del fatto che cominciare la libertà con dei doveri è un gran brutto cominciare. Dopo di allora non s'è fatto più nulla, né deposta corona d'alloro sui monumento, né inaugurata autostrada, né commesso ingiustizia, senza che si facesse ossequiente riferimento alla Costituzione. Senonché la nostra Costituzione è combinata in modo tale che, se si eccettua l'articolo 12 – questo lodevole articolo dice che la bandiera della Repubblica è il tricolore italiano, verde bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni – tutto il resto si può comodamente fraintendere”. Il libro da cui cito s'intitola “Modesta proposta per prevenire”, è del 1971 e in Italia non viene più stampato da vent'anni, durante i quali sono invece stati pubblicati, se ho contato bene, ventisette titoli di Zagrebelsky e altrettanti di Rodotà. Come dire che non si è prevenuto affatto.
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