foto Tanya Setyaeva via Flickr

Bandiera bianca

“Matrimonio a prima vista” e la moda di sposarsi a casaccio

Antonio Gurrado

Torna su Sky il reality con le coppie costruite a tavolino che si conoscono il giorno delle nozze. Un'idea scientista ma anche romantica. Coerente con l'età in cui viviamo

Sposarsi a casaccio è una costumanza sempre più diffusa, pertanto è giusto che disponga di un apposito reality multinazionale. L'edizione italiana va in onda stasera su Sky Uno, s'intitola “Matrimonio a prima vista” e presenta coppie che si sono conosciute il giorno stesso delle nozze, di fronte al sindaco di Rivello in provincia di Potenza. Non è che le coppie siano tutte lucane; semplicemente, diverse amministrazioni si sono rifiutate di celebrare matrimoni fra ignoti mentre il sindaco di Rivello è di ampie vedute, quindi è stato sufficiente far cambiare residenza ai contraenti e pagare l'ammenda che consente di omettere l'affissione delle pubblicazioni, che in effetti avrebbero rovinato la sorpresa.

 

“Matrimonio a prima vista” è una trasmissione coerente con l'età scientista in cui viviamo. Come i romanzieri naturalisti dell'Ottocento erano convinti che bastasse definire le caratteristiche sociali di ogni personaggio (race, milieu e moment, secondo Hippolyte Taine) per farne derivare meccanicamente una trama necessaria, così gli autori del reality sono convinti che basti astrarre le specifiche di due persone per trovare la migliore combinazione a tavolino; se l'esperimento fallisce, è appunto perché ogni esperimento è fallibile.

 

“Matrimonio a prima vista” è una trasmissione coerente con l'età romantica in cui viviamo. Il mito della persona giusta ci fa cullare nell'attesa del momento inaspettato in cui la incontreremo, abbandonandoci nei nostri sogni alle circostanze più imprevedibili; perché tali circostanze non potrebbero essere degli autori di un reality? Certo, le tre coppie unite nell'edizione precedente hanno tutte divorziato, ma non vuol dire: all'estero è capitato che dalla trasmissione sgorgassero famiglie felici e nascessero bei bambini; in Italia, del resto, ci si lascia in scioltezza anche dopo avere promesso amore eterno a persone che si presumeva di conoscere benone ma che alla fine si è scoperto di non conoscere affatto. Mi sa tanto che a Rivello c'è un sindaco filosofo.

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