Peggio delle pozioni eugenetiche d'amore ci sono i romantici sostenitori del loveislove
Il dottor Sandberg annuncia che la scienza a breve sarà in grado di produrre una pozione d'amore in grado di ricreare artificialmente la naturale produzione di sostanze che conducono il corpo umano all'innamoramento
C'è solo una cosa peggiore delle teorie eugenetiche del dottor Sandberg, e sono le obiezioni romantiche alle teorie eugenetiche del dottor Sandberg. I più attenti lettori del Foglio ricorderanno che qualche anno fa Anders Sandberg, fellow presso l'Istituto di ricerca sul futuro dell'umanità (Oxford), assieme a dei colleghi aveva proposto di modificare geneticamente gli esseri umani in modo tale che diventassero più piccoli e consumassero meno cibo e meno acqua.
Adesso il dottor Sandberg torna alla carica annunciando che, fra non molto, la scienza sarà in grado di produrre una pozione d'amore in grado di ricreare artificialmente la naturale produzione di sostanze (non chiedetemi quali né come, leggete direttamente l'intervista) che conducono il corpo umano all'innamoramento.
Lo stesso dottor Sandberg, che non risulta impegnato nella progettazione ma sta meramente fingendo ipotesi, ammette che le implicazioni etiche possano essere complicate: quale differenza ci sarebbe, di preciso, fra far innamorare di me una signorina con una pozione e drogarla per ottenerne l'assenso a uno stupro?
Fatto sta che a fronte della visionarietà del dottor Sandberg (poco rassicurante già a leggere i titoli dei suoi saggi, da “La neuroimplementazione dei rapporti umani” a “Selezione innaturale: le sfide nella progettazione dell'uomo di domani”) sono insorti i romantici, inguaribili sostenitori del #loveislove, pronti a rammentare cosa sia il vero amore: un autentico sentimento perfettamente ricambiato che si prova in eterno nei confronti di un'unica persona giusta le caratteristiche della quale collimano perfettamente coi nostri desideri; una passione la cui realtà non ha bisogno di essere comprovata da nessun documento, o tanto meno sacramento, in quanto è dimostrata dalla sua stessa presenza immateriale arbitrariamente custodita nei cuori degli innamorati. A dimostrazione del fatto che per essere pazzi non è necessario essere scienziati.