Comica Francia, in fiamme per Le Pen
Cosa c'entrano la questione, di lana caprina, del discorso copiato da Francois Fillon e gli scontri del primo maggio a Parigi?
Preferisco consultare i quotidiani su carta perché l'impaginazione mi consente di leggere fra le righe: mi fa credere che gli eventi mondiali non siano l'insensato fastello che traluce dal web ma che ci sia un criterio, una direzione, una mano invisibile che collega questi fatti atomici per spiegarmi ciò che non è scritto espressamente. Ad esempio sul Corriere di oggi (ma avrebbe potuto trattarsi di qualsiasi altro giornale, davvero) trovo una disamina su un discorso sulla grandezza della Francia che Marine Le Pen avrebbe copiato da François Fillon, il quale si sarebbe a sua volta ispirato allo storico destrorso Paul-Marie Coûteaux. È un bell'articolo serio per un tema frivolo, incentrato sull'opera dei ragazzi di Ridicule Tv che hanno montato i video dei due discorsi così che se ne noti l'unisono. Si tratta di plagio? Di diffusa mancanza di idee originali? O magari, anche se dall'articolo non emerge, di un tentativo di convincere l'elettorato della destra moderata che le idee della destra estrema non sono poi così distanti? Certamente si tratta di una questione di lana caprina. Per decorare l'articolo tuttavia non è stato scelto il ritratto di nessuno dei due politici, ridotti entrambi a francobolli fra una colonna e l'altra, bensì l'apocalittica immagine di un poliziotto dato alle fiamme. La didascalia spiega trattarsi di un agente antisommossa gravemente ferito in piazza della Bastiglia durante il corteo del Primo Maggio: e questa foto di un uomo in armatura postmoderna che agita lo scudo e solleva una gamba nel tentativo di sottrarsi al fuoco, incorniciata da una notizia in cui si disquisisce di sinonimi e di pause, sembra diventare illustrazione di una spettacolare danza, più circense che macabra. Mica per niente la Francia, diceva Voltaire, è la nazione che ha inventato sia la notte di San Bartolomeo sia l'opéra-comique.
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