Shane Kluivert e l'orrore dell'infanzia sponsorizzata
Il figlio dell'ex attaccante di Milan e Barcellona firma a 9 anni un contratto con la Nike. Ciascuno dei trecentomila guardoni che lo seguono sui social network è responsabile della sua precocità
D'estate in Italia siamo un po' lenti a reagire; sto quindi facendo il countdown per quando scoppierà sui social network lo scandalo per il più giovane sportivo mai messo sotto contratto di sponsorizzazione. Shane Kluivert ha nove anni ed è figlio del celebre Patrick, che non fece sfracelli nel Milan. Ieri s'è recato nel quartier generale europeo della Nike per sottoscrivere un accordo che lo lega alla casa d'abbigliamento; del resto, gioca nei pulcini del Paris Saint-Germain, di cui la ditta col baffo è sponsor tecnico fino al 2022, e stando ai filmati che circolano in rete mostra doti promettenti. Proprio internet è il problema, dovrebbero ricordarlo quelli che si scandalizzeranno per tanto precoce vincolo: il pupo ha dato notizia del contratto direttamente sul proprio profilo Instagram, pubblicando un orgoglioso scatto alla scrivania della multinazionale e ricevendo trentaduemila cuoricini dai suoi centoventinovemila follower. Shane ha anche un canale Youtube con trentaquattromila seguaci: qui pubblica per lo più scene di sé mentre fa la spesa e cucina (“Koken met Shane”), guardate mediamente da cinquantamila persone, mentre un video che lo ritrae mentre calcia un pallone Nike in una porta vuota in un campo da calcio deserto ha ricevuto trecentomila visualizzazioni. L'infanzia sponsorizzata è un orrore ma perché la Nike dovrebbe lasciarsi sfuggire una platea già pronta e tanto beota? Perché deve lasciare che Shane calci un Tango o vada al mercato con addosso una tuta Errea? Shane è grazioso e simpatico; magari fra tre anni farà la fine di Cassano ma di sicuro è stato solo il più lesto a capire che, iscrivendoci a un social network, speriamo tutti di diventare testimonial ma diventiamo ingenuamente tutti clienti. Ciascuno dei trecentomila guardoni è responsabile della sua precocità.