Basta lacrimucce, c'è solo un modo per celebrare Hugh Hefner: spogliatevi
Le frasi fatte che girano sui social per ricordare il patron di Playboy fanno un favore solo alle femministe indignate, che non riescono a distinguere l'inventore delle conigliette da un magnaccia
Conigliette di tutto il mondo, unitevi e fate dei vostri corpi una corona di fiori per Hugh Hefner. Se posando nude nei decenni vi siete sentite libere e felici, come segno di cordoglio non inondate i social di frasi fatte né di lacrimucce stilizzate bensì di foto patinate della vostra pelle. Coraggio. Sarà il miglior modo di contrastare i brillantoni che scrivono che Hefner non sta andando in Paradiso perché lo sta appena lasciando, o ritrite freddure di questa risma. Dimostrereste a una comunità virtuale fondata su rancore e supponenza l’esistenza di una comunità reale di playmate fondata su bellezza e levità. Replichereste nel modo più adeguato a Suzanne Moore e alle altre femministe incattivite che non riescono a distinguere Hefner da un magnaccia; e che, di conseguenza, equiparerebbero ogni corteggiatore a un violentatore.
I vostri nudi funebri serviranno anche a far definitivamente ricredere quei pavidi che nella redazione di Playboy erano riusciti a imporsi un paio d’anni fa, quando il timore di venire tacciati di sessismo anacronistico aveva portato alla storica decisione di pubblicare solo foto di donne vestite, con la scusa che non si poteva più far concorrenza alla pornografia online. Soprattutto, il vostro gesto creativo di spogliarvi un’ultima volta per il fondatore dell’entertainement for men sancirà che, nella storia del Novecento, la smania pacchiana di Hefner è stata l’antidoto più concreto al decadente cinismo di Karl Kraus: quello secondo il quale la donna è un surrogato della masturbazione, anche se ci vuole un sovrappiù di fantasia.