Il Nyt ha trovato l'arma contro le molestie: è il formaggio femminista
In America abbondano le aziende che producono formaggio gestite solo da donne. Una buona notizia per i progressisti
“Sono un casaro della fattoria Gothberg di Bow, nello stato di Washington. Produciamo un formaggio che si chiama Cavalieri della Mancia perché interamente prodotto da uomini: dal pascolo alla mungitura, dalla caseificazione alla vendita, tutti i membri della filiera sono maschi. Ovviamente non è un prerequisito ma è andata così. Abbiamo provato a far lavorare un paio di donne ma non sono abbastanza pazienti né gentili né pulite. Alla fine ne abbiamo tenuta solo una, così ci netta i recinti, ma per il resto siamo tutti maschi”. Se qualcuno facesse un discorso del genere, verrebbe tacciato di troglodita. Siccome invece una donna di Bow rivela che al formaggio Dame della Mancia lavorano solo donne, perché gli uomini non sono abbastanza pazienti né gentili né puliti (a parte quello che hanno tenuto per pulire i recinti), ottiene un posto di riguardo in un articolato reportage del New York Times. Il giornale più progressista del mondo elogia come “in un momento in cui le molestie sessuali stanno fanno tremare le aziende dominate dai maschi, la produzione casearia indipendente resiste come ovvio benché sottostimato esempio di lavoro matriarcale”. Si apprende dunque che in America il femminismo caseario abbonda: una margara di New York rivendica la superiorità femminile nella lavorazione dei latticini, una dell’Indiana sostiene che tutti i formaggi siano femmine per via del sapore delicato, una del Connecticut dichiara sulle etichette che il proprio formaggio è un atto di rivolta sessuale e politica, una del Massachussets inventa un nuovo impasto per opporre resistenza a Donald Trump. Come mai tanta disparità di trattamento a sessi invertiti? Sarà probabilmente perché, come ha proclamato una fiera casara della California, i maschi non c’è proprio verso di mungerli.