In Nuova Zelanda nasce il politico robot. Candidato perfetto per i 5 Stelle
Si chiama Sam ed è pronto a correre per le elezioni del 2020. Ha tutte le caratteristiche di un leader dell'èra social e riduce la politica a sequela dei vaghi umori del momento
In Nuova Zelanda hanno inventato un politico robot, dalle rassicuranti sembianze femminili (in realtà non ha né un corpo, né un volto, è un chatbot, si chiama Sam e si riferisce a sé come se fosse una donna), pronto a correre per le elezioni del 2020. Per analizzare il suo bacino elettorale bisogna però partire da un articolo del Corriere in cui Aldo Cazzullo elogia la scena di un nuovo film su Churchill, in cui si vede il leader britannico salire in metropolitana per la prima volta nella sua vita e domandare ai passeggeri se debba o meno trattare con Hitler. Gli rispondono di non arrendersi e Churchill va a Westminster a pronunciare il famoso discorso in cui promette di combattere sui mari e sugli oceani, eccetera. L’idea che la seconda guerra mondiale sia stata decisa dal consulto stocastico con la lattaia e il pizzicagnolo inquieta lievemente; accomuna un po’ troppo Churchill ad Alessandro Di Battista che decide della candidatura di Roma alle Olimpiadi riunendosi col meccanico e col fruttivendolo di fiducia. Dunque, questo robot neozelandese ha tutte le specifiche di un leader dell’èra social: si caratterizza per la mancata affiliazione a un partito (tanto meno a un’ideologia) e per costruire le proprie idee dialogando con i potenziali elettori su Facebook; incamera le opinioni del volgo in una memoria artificiale potenzialmente infinita, dopo di che prende una decisione adeguandosi all’opinione di tutti, dice, senza i pregiudizi dei politici umani. Riduce la politica da salda guida fra i marosi della storia a sequela dei vaghi umori del momento, imprigionando per sempre Churchill in metropolitana. Non so se la suprema corte concederà al robot di correre alle elezioni in Nuova Zelanda né se la risoluzione avrà effetti anche agli antipodi, in Italia; nel caso, so già che sarà candidato dai Cinque Stelle e vincerà.
Bandiera bianca
La vittoria di Meloni (Simona, non Giorgia) e le parole magiche
Bandiera bianca