Nel biglietto in "supereconomy" di Ruggiero c'è il paradosso del M5s
Il caso della neodeputata grillina che ha provato a vantarsi di non pesare sulle casse dei contribuenti ma che in realtà ha viaggiato in prima classe
Un domani, o magari un dopodomani; quando insomma un eventuale governo del Movimento 5 stelle sarà stato sommerso dalle contumelie inevitabili degli italiani che gli rinfacceranno di essere come tutti gli altri, avendo scoperto che anche l'anticasta è una casta; allora, quel giorno vicino o lontano, bisognerà ricordarsi che tutto è iniziato con la storia impercettibile di Francesca Anna Ruggiero. La neoeletta deputata barese ha pubblicato sui social la foto di un biglietto ferroviario vantandosi di viaggiare in supereconomy per non pesare sulle tasche dei contribuenti, ma i soliti arrabbiati l'hanno vituperata perché era comunque un biglietto di prima classe. L'episodio mostra la strada del paradosso contro cui si schianterà l'ideologia grillina, che tanti voti le ha guadagnato fra classi frustrate per povertà e insignificanza. Quest'ideologia può essere sintetizzata in due punti: risparmio e lotta ai privilegi. La disavventura della Ruggiero è il primo caso in cui questi due capisaldi confliggono; non importa che abbia risparmiato perché comunque ha usufruito di un privilegio, ma usufruire del privilegio della prima classe è comunque ciò che le ha consentito di risparmiare viaggiando con la tariffa economica in offerta. Se vorranno essere coerenti fino in fondo, i grillini dovranno compiere due azioni contraddittorie. Da un lato risparmiare tutto il risparmiabile, anche qualora ciò dovesse imporre loro di avvalersi di qualsiasi privilegio consenta loro di risparmiare alcunché. Dall'altro eliminare tutti i privilegi di chiunque, dovesse anche costarci tutti i soldi che abbiamo.
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