L'utopia fake di Blue Frontiers, l'isola estranea a qualsiasi giurisdizione

Antonio Gurrado

Il progetto, finanziato dal fondatore di PayPal Peter Thiel, spiega infatti che Blue Frontiers mira a “consentire che i nostri clienti pratichino esperimenti sociali decentralizzati e autodiretti”

Stiamo per realizzare il sogno di una terra senza governo e senza Stato. Non in Italia, calma, ma al largo di Tahiti, dove nel 2022 verrà installata Blue Frontiers: un’isola fluttuante estranea a qualsiasi giurisdizione, un’utopia dove si potrà commerciare solo in criptovaluta, un Eden composto di trecento edifici ecologicamente sostenibili. È il ritorno dell’uomo allo stato di natura, ossia a quella situazione congetturale antecedente ogni ordinamento politico, riaggiornata però in salsa 3.0.

 

Il progetto, finanziato dal fondatore di PayPal Peter Thiel, spiega infatti che Blue Frontiers mira a “consentire che i nostri clienti pratichino esperimenti sociali decentralizzati e autodiretti”. Ma nel miraggio di una comunità in cui saremo finalmente liberi dai politici, dalle leggi, dalle tasse e da tutto ciò a cui non ci sottoponiamo su base volontaria, spicca il dettaglio di quella paroletta breve, “clienti”; significa che nel momento in cui smaniamo per non avere più padroni non facciamo altro che consegnarci a un padrone diverso, quello che c’illude meglio, e che al contratto sociale sostituiamo un contratto capestro. Detto questo, per l’Italia non sarebbe male se la Casaleggio Associati decidesse di andare a galleggiare dalle parti della Polinesia francese.

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