La maestra elementare a Temptation Island e i nostri problemi con il sesso
Ipocrisia e moralismo dietro le proteste contro l'insegnante di Arzignano (Vicenza) che partecipa al reality
La maestrina di Vicenza (di Arzignano in verità) che partecipa a Temptation Island c'insegna varie cose sul nostro essere italiani. Anzitutto abbiamo un problema col sesso. Riteniamo moralmente accettabile che un reality scollacciato vada in onda su una rete ammiraglia in prima serata, quando non è improbabile che dei bambini s'imbattano in queste bellone in bikini, ma non tolleriamo che una di loro appaia completamente vestita dinanzi ai nostri figli per insegnar loro a leggere, scrivere e far di conto. Peggio, censuriamo i nostri desideri al punto da non accettare che a scuola lavori una donna che partecipa a uno spettacolo ammiccante ma poi sbaviamo di fronte al medesimo miserevole spettacolo rendendolo programma di punta nel palinsesto. Dopo di che, viviamo nell'illusione che la scuola si preservi come oasi di purezza e, ogni volta che un evento contraddice questo miraggio, ci fasciamo la testa perché scandalizzarsi è il miglior modo di non scendere a patti con la realtà e i suoi allarmi.
Il moralismo è l'ultimo rifugio dei controfattuali. Se alla maestrina di Vicenza (di Arzignano in verità) piace venire ripresa mentre flirta sulla spiaggia, abbiamo gioco facile nel rovesciarle addosso la responsabilità della rovina della scuola assolvendoci dal fatto che, se quel reality esiste, è perché per anni la società non ha saputo insegnare ai ragazzi miglior strada per il successo che venire ripresi mentre flirtano sulla spiaggia. Infine, siamo ipocriti. Non solo non concepiamo che questo reality possa essere un gioco, un divertimento che lascia il tempo che trova, né che la leggerezza non implichi necessariamente mancanza di affidabilità. Anzi. Ci riempiamo la bocca dell'importanza dell'istruzione e della sua sacralità ma, quando una maestra fa notare che ha bisogno di arrotondare perché guadagna come in un buon part-time, pur di non guardarle la busta paga siamo capaci di non avere occhi che per il suo bikini, poiché siamo persone per bene.