C'è chi vede Gesù nel volto di Berlusconi
Siamo ciechi abbastanza da non riuscire più a vedere Cristo nel viso del mendicante o del naufrago o dell'ammalato. Per fortuna che c'è il Cav.
Le suore salveranno il mondo. A cominciare dalla religiosa che si è mischiata al pubblico della gran rentrée di Berlusconi a Fiuggi e poi è stata abbastanza ingenua da dichiarare ai giornalisti che prega per lui ogni sera, sin dal giorno in cui gli fu lanciata una statuetta del Duomo in faccia, poiché nel suo muso insanguinato vide il volto di Gesù sofferente. Non ha pensato che all'idea di un Berlusconi alter Christus sarebbe prevalso il riso, o forse la pietà nei confronti di una persona talmente fuori dal mondo e talmente suggestionabile da confondere tribuna politica e arte sacra, Figlio dell'Uomo e Unto del Signore. Nessuno però che abbia notato il rigore dottrinale di quest'uscita né l'ottimo esempio che rappresenta. Anche in questi tempi rudi è più facile scorgere il volto di Cristo nei poveri, negli emarginati, nei sofferenti; ma la verità è che l'uomo è tanto minuscolo di fronte a Dio e tanto indifeso dinanzi al destino che le distanze fra le sue alterne fortune sono capziose di fronte alla sua incommensurabile limitatezza. E, se noi siamo diventati ciechi abbastanza da non riuscire più a vedere Gesù nel viso del mendicante o del naufrago o dell'ammalato, per bilanciare la nostra indifferenza c'è bisogno di qualcuno la cui fede sia così salda da poter riconoscere i lineamenti di Cristo anche nella faccia indolenzita di chi è ricco e potente, pur di non ignorare tutti gli altri.