Il segreto del M5s è il saper "separare la mente dal corpo"
La grandezza del Movimento sta nella sua capacità di conciliare cielo e terra. Il caso Elena Fattori
Se la grandezza di un partito si misura dalla capacità di tenere insieme istanze opposte, la palma di partito più grande d’Italia va senz’altro al Movimento 5 stelle, che è in grado di conciliare l’impermanenza dei corpi e le minacce di morte. Mica per niente prende il 32 per cento. Il caso di scuola stavolta è Elena Fattori, personaggio interessante, che si accredita come grillina illuminata sia per le inequivoche posizioni pro vax sia per essere stata l’unica parlamentare coraggiosa abbastanza da presentarsi come capo politico alternativo a Di Maio. Apprendo dal Corriere che la Fattori – una dei famigerati dissidenti che potrebbero non votare la fiducia sul decreto sicurezza – spera di essere espulsa dal Movimento perché continua a ricevere minacce di morte, di militanti delusi presumo, ma che non se ne cale più di tanto poiché fa yoga e Buddha le ha insegnato l’impermanenza: “Tra qualche anno non ci saremo più, viviamo con serenità”. Sta dunque in questa capacità di conciliare cielo e terra la grandezza del Movimento: ha un’ideologia sufficientemente duttile da garantire l’assoluta trascendenza a un popolo affamato di facile spiritualità (pensate al millenarismo del progetto Gaia o a Beppe Grillo che dà una pseudo-eucaristia agli spettatori del suo show); al contempo però garantisce anche l’assoluta immanenza di una democrazia così diretta da persuadere che chi non è d’accordo col Movimento meriti di morire. Vabbe’. Alla Fattori fra l’altro Buddha ha insegnato anche che “si può separare la mente dal corpo”. Una cosa che agli elettori del Movimento riesce benissimo: mica per niente prende il 32 per cento.
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