Quegli analfabeti che hanno annullato la mostra "Porno per bambini"
Una nazione ossessivamente protettiva nei confronti dei propri figli prepara una generazione di maniaci sessuali e tratta i cittadini come se avessero sempre bisogno di una balia
E così nella civilissima e progredita Milano è stata annullata la mostra "Porno per bambini" a causa di un'epidemia di analfabetismo funzionale. Sarebbe bastato saper leggere per accorgersi che il titolo della mostra non significava "Porno con bambini", quindi non aveva nessuna delle implicazioni pedofile sbraitate tanto da Forza Nuova quanto dal Pd. Né da nessuna parte era scritto che l'ingresso alla mostra fosse riservato agli alunni delle scuole elementari. Peggio, sarebbe stato sufficiente guardare le figure per rendersi conto che si trattava di innocui disegnini in bianco e nero, privi di alcuna raffigurazione erotica di genitali, che parodiavano i rapporti sessuali stilizzandoli con tratto naif, come appunto li disegnerebbe un bambino che un po' capisce un po' no, un po' ne viene incuriosito un po' (come lord Chesterfield) trova che la posizione sia ridicola. Per non dire che sarebbe bastato essere coscienti negli ultimi tempi per ricordarsi che un'operazione simile era stata intrapresa col surreale Kamasutra di Jacovitti, che era ben più esplicito della mostra incriminata ma che non impediva allo stesso autore di firmare l'acclamatissimo DiarioVitt per l'Azione Cattolica: all'epoca il contratto del disegnatore fu rescisso, oggi insorgono all'unisono sedicenti cattolici e parafondamentalisti islamici, a riprova che in quarant'anni abbiamo solo fatto passi indietro. Come sempre, una nazione ossessivamente protettiva nei confronti dei propri figli non solo prepara una generazione di maniaci sessuali ma si predispone a trattare i cittadini come se avessero sempre bisogno di una balia. E, come al solito, il disegnatore di "Porno per bambini" ha ricevuto minacce di morte su Facebook: perché in Italia il sesso fa scandalo ma la violenza no, e chi non sa leggere scrive sempre volentieri ciò che pensa.
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