L'ipocrisia natalizia di Napoli, che dice no alle ambulanze dell'Avis in piazza
Ci ricordiamo delle file dei napoletani in piazza per donare il midollo osseo. Ora però, durante le feste, ci sono troppo turisti e le donazioni del sangue sono considerate d'intralcio
Chissà se la città di Napoli, che aveva commosso il mondo con le file interminabili in piazza Plebiscito di volontari che si offrivano per trovare midollo compatibile da donare a un piccolissimo bambino indifeso, è la stessa città di Napoli la cui amministrazione ha deciso che, durante le feste, devono sparire le ambulanze dell’Avis presenti nelle piazze per accogliere volontari che offrono sangue per gli ospedali. In tal caso sorgerebbe il sospetto che a Napoli l’apparenza conta più della sostanza, visto che la motivazione addotta dall’amministrazione è che durante le feste ci sono più turisti e le ambulanze ingombrano il passeggio; e visto che l’impatto mediatico delle file per il midollo era giustamente stato enorme mentre l’effetto, talvolta decisivo, di una donazione di sangue passa in cavalleria al punto da far apparire il centro prelievi mobile non un’opportunità bensì un fastidio. Chissà cosa direbbe San Giuseppe Moscati, il grande medico che cent’anni fa esercitava gratuitamente (e miracolosamente) per poveri e derelitti ricavandone un’immane mole di ex voto nella chiesa del Gesù Nuovo, se apprendesse che l’amministrazione ha l’ardire di far sgomberare l’ambulanza dell’Avis sempre parcheggiata proprio di fianco alla facciata. Probabilmente direbbe che non si tratta della stessa città ma solo di un caso di omonimia, perché a differenza di me i santi sono buoni.
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