Cos'è la libertà secondo Wikipedia
La sedicente enciclopedia online protesta contro la direttiva sul copyright e viene da ripensare alla censura nel Settecento contro l'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert. Ma con notevoli distinguo
Che peccato che stamattina, quando mi sono precipitato su Wikipedia, fosse sparita la pagina oscura che copriva tutte le voci italiane dell'enciclopedia online. Trovavo così significativo, fin quasi poetico, quel verboso comunicato su fondo nero che esortava gli utenti a contattare i parlamentari europei per convincerli a votare contro la nuova normativa sul diritto d'autore. Quella singola pagina scura era più istruttiva della raccolta dell'intero scibile umano poiché rivelava agli utenti della sedicente enciclopedia libera in cosa consistesse la sua libertà: è libertà di assuefare a un prodotto gratuito salvo sottrarlo per ottenere un'azione politica; è libertà di appropriarsi di contenuti scritti da ingenui volontari salvo decidere, un giorno, di privarli del piacere di veder diffuso il proprio lavoro. Quando, nel Settecento, la censura si accanì sull'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert, gli illuministi fecero di tutto per far arrivare a casa degli acquirenti i volumi proibiti che mancavano per il completamento dell'opera. Ci misero otto anni, ma quella era libertà.