Come funziona la nuova Italia che fa del razzismo un vanto
Una ragazza figlia di un'ugandese risponde all'annuncio di una casa in affitto “solo per italiani” specificando che è "un po' scuretta". “Qua siamo italiani, razzisti e fascisti", è la risposta
Una ragazza di Livorno cerca casa a Pisa e i proprietari si rifiutano di affittargliela. Fin qui sarebbe folclore, se non che la ragazza è di madre ugandese. Le cronache riportano che ha tentato un esperimento sociale proponendosi come inquilina previa specificazione del colore della pelle (“un po' scuretta”, ha scritto) e le è stato risposto che non le avrebbero concesso l'affitto e di non rompere l'anima (anzi i coglioni), perché “qua siamo italiani, razzisti e fascisti se lo vuoi sapere. Viva l'Italia!”. Fin qui sarebbe cupissima ordinaria amministrazione: siamo diventati una nazione così e tutt'al più la novità è che, anziché vergognarcene, ce ne vantiamo. Il dettaglio rilevante è tuttavia che, nella giusta e diffusa reazione di sostegno che l'episodio ha scatenato, qualcuno abbia insinuato che la ragazza se la fosse andata a cercare, rivelando il proprio colore della pelle: insomma, se la figlia di un'ugandese dichiara di essere un po' scuretta, vuol dire che sta provocando. Peccato l'abbia fatto in quanto l'annuncio immobiliare recava la dicitura “solo per italiani”. Morale della favola: superior stabat lupus, ed era italiano.
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