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Italiani popolo di viziosi, spreconi o analfabeti funzionali?

Antonio Gurrado

Cosa ci insegna la storia dell'uomo che a Mola di Bari, rimestando tra i rifiuti, ha raccattato un gratta e vinci gettato via nonostante valesse centomila euro

La notizia del fortunato rimestatore di rifiuti, che a Mola di Bari ha raccattato un gratta e vinci gettato via nonostante valesse centomila euro, non è tale se non la si considera nella completezza del suo contesto. Non parlo del punto di vista del gettatore, l’uomo che ha letteralmente buttato i soldi, al quale romanzieri o registi potranno dedicare drammoni fantozziani poco originali. Parlo proprio del fortunatissimo: aduso a rovistare, riferiscono i giornali, con quest’abitudine l’uomo riusciva ad accaparrarsi gratta e vinci appallottolati che valevano ora venti, ora cinquanta euro. Il riciclatore di vincite altrui, prima di assurgere alla cronaca eclatante di oggi, ha prosperato nel suo piccolo grazie a una caratteristica dei giocatori italiani: la sua storia insegna infatti che o gli italiani giocano per il mero piacere di grattare, non curandosi della vincita, e allora sono viziosi; o giocano mirando al colpo grosso, per cui disdegnano l’equivalente di banconote di media taglia, e allora sono spreconi; oppure, come dimostrano i centomila euro, giocano senza nemmeno essere in grado di capire se hanno vinto o no, e allora sono analfabeti funzionali. Non c’è alternativa: è questa la vera notizia.

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