Il ramadan in campagna elettorale? Meglio di chi agita il rosario ai comizi
Toh, c'è un candidato alle elezioni europee che rispetta i precetti della sua religione
Ci colpisce apprendere che un candidato di Forza Italia alle Europee, Amir Atrous, durante la campagna elettorale stia osservando il ramadan. Vagliamo la notizia circospetti per testare il livello d’integrazione dei figli degli immigrati, oppure per sondare le discrepanze in materia fra il partito di Berlusconi e quello di Salvini, o anche per indagare se l’islam in fin dei conti sia più di destra o di sinistra. Non ci sfiora l’ipotesi di considerare Amir Atrous soltanto come individuo che segue i precetti della religione cui è fedele e li rispetta. Altrimenti dovremmo poi metterci in cerca di un candidato cristiano che non si limiti a far leva sull’identitarismo, brandendo Vangeli o rosari durante i comizi, ma viva la propria fede amando i nemici, porgendo l’altra guancia, seguendo il magistero della Chiesa anche nella vita privata anziché mettersi a sindacare sul grado di politicizzazione dei parroci o sulla credibilità del Papa. Allora sì che resteremmo colpiti, se davvero dovessimo trovarne uno.
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