Perché fa notizia un parroco che predica il Vangelo sui social?
A Norcia don Davide utilizza Instagram, Facebook e Twitter per diffondere passi del Vangelo del giorno
Perché fa notizia un parroco che predica il Vangelo sui social? A leggere i lanci d’agenzia pare che motivo di stupore debba essere la disinvoltura con cui a Norcia don Davide se la cava meglio di me nel pubblicare materiale su Instagram automaticamente condividendolo anche su Facebook e Twitter grazie a non so che diavoleria (ops) tecnologica. Un po’ poco per finire sui giornali. Può essere che ci colpisca il contrasto fra lo strumento frivolo su cui trasmette e il contenuto non trascurabile di ciò che comunica, il cui osso si riduce pur sempre ai quattro novissimi: morte, giudizio, Inferno, Paradiso. Siamo però così abituati a sentire sacerdoti nella stessa radiolina da cui ascoltiamo Baby K e a vedere sacerdoti nello stesso televisore che trasmette Temptation Island, che non dovrebbe colpirci più di tanto l’evenienza che il Vangelo passi sullo stesso canale della festa di compleanno di nostro cugino o della gita al mare dei colleghi. E allora ve lo dico io il motivo. In realtà i social sono strumenti di predicazione inveterati e siamo completamente assuefatti a veder circolare su di essi le omelie di scrittori che vogliono venderci i loro libri, politici che vogliono i nostri voti, influencer che vogliono i nostri like e aziende, infinite aziende che vogliono i nostri soldi. Un parroco che predica il Vangelo sui social fa notizia perché non ci chiede nulla in cambio.
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