Senza gli uomini la Terra non avrebbe nome né senso
Senza di noi il pianeta, l’unico che abbiamo, perderebbe tutta l’importanza che gli diamo e retrocederebbe al rango di escremento sublunare (come lo chiamava Samuel Beckett)
Non siamo indispensabili: ce lo ripetono in tutte le salse, maleducatamente, e lo ribadisce perfino uno studioso serio qual è Telmo Pievani, che ha appena pubblicato un libro illustrato apocalittico. S’intitola “La Terra dopo di noi” e le fotografie mostrano come sarebbe la Terra senza la presenza di noi uomini: “Selvaggia, indomita, indifferente alle nostre sorti, nuovamente rigogliosa” stando allo strillo in copertina. È vero infatti, cito ancora, che noi abbiamo bisogno della biosfera ma la biosfera non ha nessun bisogno di noi.
Fatto sta che, senza uomini, la Terra non sarebbe Terra, non avrebbe nome né senso non essendoci più nessuno in grado di dargliene; la biosfera perderebbe l’importanza che le è data dal suo esserci necessaria; l’ambiente cesserebbe di essere tale, poiché non sarebbe più ambiente di qualcuno in grado di comprenderlo e proteggerlo; e il pianeta, l’unico che abbiamo, perderebbe tutta l’importanza che gli diamo e retrocederebbe al rango di escremento sublunare (come lo chiamava Samuel Beckett), uno qualsiasi peraltro fra infiniti consimili indifferenti. Ma questo è niente in confronto alla scoperta che, senza gli uomini, non ci sarebbero più lettori ai quali vendere un libro che illustra quanto starebbe meglio la Terra senza di loro.