Nella Lega è più comodo essere militanti che governanti
Che cosa ci insegna il caso del sindaco di Massalengo e del volantino sulla raccolta differenziata scritto in arabo
Essere leghisti dev’essere comodo più per i militanti che per chi governa. Prendete il sindaco di Massalengo (Lodi), che, dovendo far praticare la raccolta differenziata a tutti i cittadini, ha inviato famiglia per famiglia una brochure d'istruzioni anche in arabo, per gli immigrati. Nelle sue intenzioni, di là dalla retorica sull'inclusione, doveva trattarsi anche di sano pragmatismo onde evitare che le istruzioni risultassero incomprensibili agli stranieri o che magari qualcuno non facesse la raccolta differenziata con la scusa di non capire l'italiano. In teoria, i militanti del suo stesso partito avrebbero dovuto apprezzare. In pratica, l'hanno subissato di critiche e insulti nella consueta agorà escrementizia dei social. Se ne deduce che il militante leghista non vuole che gli immigrati comprendano la legge e vi si adeguino. Vuole che gli immigrati abbiano scuse per dire di non aver capito, così poi il militante leghista potrà dire che non rispettano la legge e che bisogna rispedirli tutti a casa.
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