Il caso McDonald's in Portogallo, ossia quando le scuse sono peggio della gaffe

Antonio Gurrado

La catena di fast food lancia la sua campagna per Halloween, sundae alla fragola al prezzo di uno, con lo slogan “Sundae bloody sundae”

Materiale per un’altra commissione di vigilanza? In Portogallo McDonald’s ha lanciato una campagna in occasione di Halloween: due sundae alla fragola al prezzo di uno. Poiché la colata di fragola è rossa come il sangue, con una certa pigrizia hanno escogitato lo slogan “Sundae bloody sundae”. Il pubblico si è indignato per il calembour che, pur di vendere qualche dolcino in più, richiamava la domenica di sangue nordirlandese del 1972, le cui ferite sono ancora fresche sui parenti delle vittime. McDonald’s ha allora diramato il solito comunicato di scuse, spiegando che non voleva offendere nessuno e che non si trattava di un “riferimento insensibile” alla strage.

 

Se ne deduce che o McDonald’s riteneva che lo slogan fosse in realtà un riferimento sensibile, e quindi fosse volto a sdrammatizzare la scena dei parà che sparano sulla folla; oppure che lo slogan non facesse affatto riferimento agli eventi in questione, limitandosi pertanto a citare “Sunday bloody Sunday” degli U2 senza nemmeno capire il significato del titolo. Pertanto, essendo compiuto nella più giuliva e maldestra inconsapevolezza, l’offesa arrecata da McDonald’s non ha niente a che fare con l’odio. In compenso dimostra l’urgenza di istituire commissioni che vigilino su ignoranza e imbecillità.

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