"Satana mi ha ordinato di farlo"

Antonio Gurrado

L'uomo che a Sestri Ponente ha assalito un prete e una suora: l'urlo di chi sa di avere ceduto la Diavolo

In questo fine settimana di accoltellamenti, l'uomo che ha fatto irruzione in una chiesa di Sestri Ponente aggredendo un sacerdote e ferendo alla gola una suora può essere giudicato in due maniere, in base alle parole che ha pronunziato. "Io sono Satana", pare abbia detto o, che è più o meno lo stesso, "Satana mi ha ordinato di farlo". Il riferimento a una potenza sovrannaturale per giustificare un atto violento ha due possibili interpretazioni. Secondo il mondo, è un segno di squilibrio. Nessuno che abbia tutte le rotelle a posto chiamerebbe in causa il demonio mentre agita un coltello; di conseguenza, l'azione dell'aggressore è evidentemente frutto di una follia incontrollata e, come tale, quell'individuo è una specie di errore nel sistema, da isolare e annullare.

 

Secondo la fede, tuttavia, l'aggressore non ha tutti i torti: se compie un'azione malvagia è Satana che lo induce a farlo o (in senso estensivo) è Satana che la compie per mezzo di lui. L'effetto è lo stesso ma cambia il senso: l'urlo dell'aggressore non è più certificato di pazzia ma disperata consapevolezza di essere debole di fronte all'esistenza e alla pervasività del male. La prima interpretazione isola e rimuove, la seconda include e comprende, poiché parte dal presupposto che tutti ci troviamo nella stessa situazione di dover combattere e di non riuscire sempre a resistere. Per questo, credo, il sacerdote e la suora hanno perdonato subito l'aggressore, già mentre agiva.

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